Disagio crescente nelle ultime settimane a Tel Aviv. La campagna di espulsione dei migranti da Israele ha ufficialmente preso il via con la consegna di oltre 200 ordinanze a stranieri irregolari che dovranno ora decidere se lasciare il Paese, con un biglietto aereo e 3500 dollari di incentivo, oppure rischiare il carcere ad oltranza.
Dispensati al momento nuclei familiari con figli e malati; al vaglio, in questa prima fase, anche i permessi di soggiorno degli originari del Darfur, ma il loro futuro appare comunque incerto.
"La scelta è semplice – ha detto il premier Benjamin Netanyahu - possono cooperare con noi e partire spontaneamente, in maniera onorevole ed umana. Altrimenti saremo obbligati a ricorrere ad altri mezzi di cui possiamo disporre per legge”.