Tutto come copione: dopo le liste in Abruzzo, ecco i fisiologici mal di pancia, così come vergato su queste colonne giorni fa. Ed è solo l'inizio.
Offeso, tradito, umiliato e in disaccordo con le candidature. È così che si sente il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Armado Foschi. Che spiega a ImpaginatoQuotidiano le ragioni che lo hanno spinto a scrivere una lettera indirizzata a Giorgia Meloni con la quale rassegna le sue “irrevocabili dimissioni da coordinatore e portavoce provinciale di Fd’I – Pescara”.
“Il nuovo scenario che si è aperto a Pescara, le scelte effettuate per le candidature, senza il minimo coordinamento a livello regionale e senza essere per nulla interpellato né informato delle decisioni finali (sono venuto a sapere tutto dalla stampa), mi portano ad affermare che esista una totale mancanza di fiducia e considerazione nei miei confronti, ingiusta in rapporto all’attività che ho sempre svolto con grande impegno e onestà”.
L’ormai ex coordinatore provinciale ribadisce di non voler scendere a compromessi e di non essere abituato a piegarsi: “Il 29 gennaio 2018 – osserva Foschi- la leader di FdI ha illustrato i criteri con i quali sono stati scelti i candidati, criteri applicati solo in parte in Abruzzo. La mia città, Pescara – incalza- è stata particolarmente penalizzata, perché nella scelta delle candidature non sempre sono stati premiati la coerenza, il costruttivo lavoro sul territorio e la lealtà verso il partito e gli alleati”.
Foschi sottolinea di non voler creare sterili polemiche, ma lancia una frecciatina all’aspirante premier e leader di FdI: “Si fa un gran parlare di militanza e meritocrazia e poi si dà la medaglia a chi è appena arrivato, non si sa da dove venga, quanto tempo rimarrà prima di andare chissà dove e chissà con chi, solo alla ricerca di situazioni di comodo. Sapevo che era stato fatto il nome di una donna, Alessandra Petri (che ora compare come secondo al proporzionale della Camera nel collegio Chieti-Pescara), ma poi la dirigenza nazionale ha insistito con Guerino Testa”.
All’incontro con i coordinatori regionali avvenuto ieri, riferisce Foschi, “ho ribadito la mia ferma decisione. Resto comunque nel partito come militante, non potrei fare il ‘salto della quaglia’, perché in FdI ho ritrovato quei valori che sono sempre stati alla base di ogni mia attività personale, lavorativa e politica. La mia presenza costante e attiva nella Destra mi ha portato nell’autunno del 2013, quando ricoprivo il ruolo di capogruppo del PdL nel Comune di Pescara, a scegliere di aderire a Fratelli d’Italia, quando il partito era appena nato”.
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