Donald Trump ha pronunciato di fronte al Congresso il suo primo discorso sullo stato dell'Unione, per fare il punto e illustare a legislatori e cittadini i traguardi e i prossimi obiettivi. Ha parlato con un tono presidenziale e insolitamente conciliante, concentrando gli 80 minuti a sua disposizione sul tema della forza e della coesione: "Stasera vi chiedo di mettere da parte le nostre differenze, di cercare un terreno comune e di trovare l'unità", ha dichiarato il presidente, tornando a ribadire l'American dream, quel sogno americano che permette di raggiungere qualsiasi meta si voglia. "Questa sera, voglio parlare del tipo di futuro che avremo e del tipo di nazione che saremo. Tutti noi, insieme, come una sola squadra, un solo popolo, una sola famiglia americana", ha aggiunto.
Poi gli appelli concreti: Trump ha annunciato sostanziosi investimenti per le infrastrutture, mentre sull'immigrazione ha chiesto un compromesso, a suo dire equo, che preveda la possibilità di concedere la cittadinanza ai cosiddetti "dreamers" in cambio di fondi per la costruzione del muro con il Messico e di misure extra per rafforzare la sicurezza dei confini. "E' mio dovere proteggere gli americani, perché anche gli americani sono dreamers". - ha chiosato il leader della Casa Bianca.
Immediata la replica del deputato democratico Joe Kennedy III: "I bulli possono sferrare un pugno e lasciare il segno, ma non sono mai riusciti a eguagliare la forza e lo spirito del popolo unito in difesa del suo futuro".