Il meccanismo scelto per assegnare i collegi uninominali, la necessità di garantire l'alternanza uomo e donna e soprattutto di includere i dirigenti della “quarta gamba”, hanno reso più complessa la chiusura delle liste dei candidati di Forza Italia che parteciperanno alle elezioni del prossimo 4 marzo.
DA LETTA A GHEDINI
La squadra di Ghedini ha finalmente portato a termine la partita del tetris, ma non senza l’inevitabile ricorso al metodo del “paracadute”. Così Lorenzo Cesa dalla Liguria è stato mandato a Nola, mentre Gianfranco Rotondi piomba in l'Abruzzo, invece che in Campania dove, alla fine, l’ha spuntata il deputato uscente Luigi Cesaro sul figlio Armando (consigliere regionale).
C’è chi con sarcasmo ha commentato che Rotondi arriverà in Abruzzo “a trascorerre le ferie”. Ma Rotondi, che in un primo momento sembrava sul punto di rinunciare, alla fine ha accolto con soddisfazione l'inserimento nella lista per il proporzionale alla Camera nel collegio Chieti-Pescara. Su Facebook esprime la sua gratitudine al partito: “Ringrazio Forza Italia per avermi indicato capolista in Abruzzo. Avevo rinunziato alla candidatura con un gesto costruttivo e non polemico, come sa chi mi segue il mio impegno sarebbe stato identico”.
CHI E’ ROTONDI
Nato ad Avellino nel 1960, è un politico e giornalista. Sposato con la farmacista Maria Grazia Spatola, è papà di tre figlie. Il suo testimone di nozze è Silvio Berlusconi.
Studia ad Avellino e nel 1975 si iscrive nella Democrazia Cristiana, nel 1979 fonda il movimento Proposta '80, vicino alle posizione di Gerardo Bianco e in antitesi alla leadership provinciale e nazionale di Ciriaco De Mita. Si laurea in Giurisprudenza, diventa giornalista e aderisce, dopo la dissoluzione della Democrazia Cristiana, al Partito Popolare Italiano con il quale viene eletto deputato nel 1994.
Nel 1995 nella querelle che divide il PPI si schiera con Rocco Buttiglione a favore dell'alleanza con il centrodestra. Aderisce quindi ai Cristiani Democratici Uniti. Nel 1996 si candida alla Camera dei deputati nel collegio di Avellino, ma viene sconfitto dal rappresentante dell'Ulivo Antonio Maccanico.
Perse le elezioni alla presidenza della Campania, Rotondi si candida alle elezioni regionali del 2000 in Lombardia con le liste del governatore Roberto Formigoni.
Ritorna in Parlamento in seguito alle elezioni politiche del 2001, quando viene eletto nella quota uninominale per la coalizione della Casa delle Libertà, nel collegio di Rho (Lombardia), in quota CDU e successivamente UDC.
Nel gennaio 2005, Rotondi abbandona l'UDC per dedicarsi alla costituzione di un nuovo partito di ispirazione cristiana e centrista che si rifacesse apertamente all'esperienza della storica Democrazia Cristiana. Così, a giugno 2005, dopo aver acquisito l'adesione di altri parlamentari fonda il nuovo partito della Democrazia Cristiana per le Autonomie, di cui diviene segretario politico e si allea con la CdL in occasione delle elezioni politiche del 2006.
Nel 2006 viene eletto senatore, candidato nelle liste di Forza Italia. Eletto in Lombardia, aderisce al gruppo DCA-PRI-MPA. Nelle elezioni politiche italiane del 2008 viene eletto nelle liste di coalizione del centro-destra di Silvio Berlusconi e nel 2009 entra con il suo partito nel Popolo della Libertà.
Dal 2008 assume la carica di ministro senza portafoglio per l'attuazione del programma di governo nel Governo Berlusconi IV. Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia. Il 27 giugno 2015 presenta a Roma il partito Rivoluzione Cristiana con l'obiettivo di rappresentare i cattolici della Terza Repubblica.
Il 19 ottobre 2017 Rotondi annuncia di essere diventato titolare del nome e del simbolo della Democrazia Cristiana e, dopo un incontro con Silvio Berlusconi, Lorenzo Cesa e Clemente Mastella, esprime la volontà di ripresentare alle elezioni la DC.
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