E’ successo di tutto nelle ultimissime ore prima della presentazione delle liste. Ma l’inciampo più comico si è verificato in casa Cinquestelle, quando alle undici del mattino Luigi Di Maio ha presentato come candidato l’ammiraglio Rinaldo Veri, l’uomo proposto da Camillo D’Alessandro in quota Pd a sindaco di Ortona nel 2017 e attuale consigliere comunale di opposizione: una vera “eccellenza”, lo ha presentato così l’aspirante premier pentastellato, snocciolando il suo curriculum e gli incarichi ricoperti fino al 2015:
“Ammiraglio di squadra della marina militare, comandante delle Forze marittime della Nato e presidente del centro alti studi della Difesa a Roma”.
Veri sale sul palco, e si mette al fianco di Di Maio, tra i primi otto “supercompetenti che incarnano testa e cuore”, come li ha definiti il capo politico grillino. E’ stato addirittura il primo a cui Di Maio ha passato il microfono, e luiVeri, come nulla fosse, rimosso il suo passato e anche il suo presente, dice senza pudore:
“Mi sono candidato con il M5S perché amo l’Italia e credo che ogni cittadino ha necessità di vedere e costruire un Paese migliore. Molti diranno ‘voi prenderete solo un voto di protesta’. E io rispondo ‘chissenefrega’. I 5stelle sono l’unica forza nuova, con energie nuove”.
Non basta ancora, la figuraccia diventa macroscopica quando Di Maio chiosa:
“Con queste candidature voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di chiamarci incompetenti”.
Purtroppo lo dovrà vedere. Si scatena la fine del mondo, la notizia rimbalza in Abruzzo e qualcuno telefona a Di Maio: ti sei impazzito? Fatto sta che alle 14, al termine della conferenza stampa, il nome di Veri non c’è più nell’elenco. La sua carica è incompatibile, e vogliamo vedere.
“A malincuore annuncio il mio ritiro – spiega l’ammiraglio – non ero al corrente della regola prevista dal Regolamento M5S che impedisce a chi ha già una carica elettiva di potersi candidare e proprio per questo non avevo ritenuto necessario informare di questa mia carica Luigi Di Maio“.
Naturalmente la polemica ha finito per travolgere il famoso “filtro qualità” del movimento, cioè il controllo sulle candidature da parte dello staff. Dall’Abruzzo il commento meno malevolo è stato il seguente: “Come ci siamo ridotti, non sappiamo consultare manco Wikipedia”, che riportava fedelmente il profilo politico di Veri. “Ciò che non torna è come Veri abbia fatto a candidarsi a Roma se era residente, immagino, in Abruzzo dove è consigliere comunale”, commenta un altro deputato romano. Misteri della fede (grillina).
Il secondo colpo di scena lo regala l’ex governatore Gianni Chiodi, che una volta accertato che il suo nome non c’era nelle liste di Forza Italia, soppiantato da quello di Gaetano Quagliariello (l’uomo al quale lui stesso aveva contribuito a dare nuova vita in Abruzzo con l’associazione Idea), lascia il partito di Berlusconi e passa con “Noi con l’Italia-Udc” che gli offre su un piatto d’argento il posto da capolista al Proporzionale della Camera. Certo, per essere eletto dovrà superare il 3 per cento ma nel frattempo avrà rimediato comunque una pessima figura: una poltrona a tutti i costi. Altro che uomo prestato alla politica.
Martino, dalla Leopolda alle braccia di Nazy
Il terzo, ma forse il primo per ordine di importanza, riguarda la candidatura di Antonio Martino al collegio della Camera all’Aquila. Lui, imprenditore pescarese di Torre de’ Passeri, proprietario del gruppo Dynamin Holding che opera nell’informatica, facility management, produzione di energia da fonti rinnovabili, proprietario del famoso ristorante di Cortina El Toulà, è soprattutto il figlio di un democristiano doc come Carmine Martino (era quello addetto alla compilazione delle liste per la Margherita e anche prima), per anni uomo ombra dell’ex presidente del Senato Franco Marini. Insomma, un imprenditore che fino a ieri ha militato dentro il Pd, tanto che nel video sotto potete vedere il suo intervento alla Leopolda. Poi, improvvisamente, è diventato amico del coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano e si è ritrovato candidato con gli azzurri. In Abruzzo non si parla d’altro.
L’esclusione di Di Stefano: leggenda e realtà
Ha fatto molto discutere l’esclusione di Fabrizio Di Stefano, parlamentare in carica. Fatti personali, invidie, il fatto che Pagano gliel’abbia giurata, oppure una scelta precisa di Berlusconi che in vista di un governo di larghe intese con Matteo Renzi, ha voluto disfarsi di tutti gli ex An. Ma la leggenda racconta anche di una cena in un ristorante romano in cui Di Stefano viene registrato mentre parla (male) di Berlusconi: uno sgambetto che gli sarebbe costata la candidatura. Il suo nome, a quanto pare, compariva nella lista fino a domenica sera. Ma questo è puro gossip.
Ora di lui si parla come prossimo candidato alla presidenza di Regione, ma se dovesse persistere la rivalità di Pagano, anche questo obiettivo potrebbe sfumare.
L’ironia di Sospiri
Per giorni e giorni di è parlato di una contesa Sospiri-Masci per il seggio di Pescara, poi attribuito all’esponente di Fratelli d’Italia Guerino Testa: tra i due litiganti ha vinto lui. Ieri Sospiri ha affidato a un lungo e ironico e a tratti minaccioso comunicato il suo punto di vista. Parla di responsabilità delle scelte Sospiri, che investono Berlusconi prima e Pagano poi: della serie, vediamo cosa siete capaci di fare.
Poi, una bacchettata sull’esclusione di Di Stefano, che
“non appare comprensibile, ma ne prendiamo atto e siamo certi che il Coordinatore regionale Pagano avrà avuto delle ottime ragioni se ha deciso di barrare con un tratto di penna un nome che comunque ha il suo peso nel panorama politico regionale e non solo, per sostituirlo con qualcuno che, a suo giudizio, può dare un contributo maggiore alla vittoria elettorale”.
E su Quagliariello, che dovrebbe rappresentare il rinnovamento:
“Prendiamo atto che la ricandidatura dell’onorevole Gaetano Quagliarellofa parte della fase di quel ‘rinnovamento’ che il coordinamento regionale del partito ha inteso imprimere a Forza Italia in Abruzzo e che ora siamo certi riuscirà a far comprendere a tutti i simpatizzanti e agli iscritti”.
Il comunicato si conclude con il riferimento alle altre imminenti competizioni elettorali. Come dire: poi veniteci a cercare.
Carlo Masci, eterno candidato
In fondo, il suo amico Nazario non l’ha trattato proprio male: lo ha piazzato al terzo posto al Senato, dopo di lui e Antonella Di Nino, sindaco di Pratola. Se Forza Italia spuntasse due seggi, e se la Di Nino vincesse anche il seggio uninominale, allora Masci potrebbe entrare in Parlamento coronando il sogno della sua vita. Certo, ci vuole un doppio salto mortale. E molta fortuna. Ma la Chiavaroli insegna (e lui già una volta stizzoso rifiutò: proprio quando poi la sottosegretaria fu eletta, e questa volta avrà pensato che tanto vale provarci). Cosa non si fa per un seggio.
L’incubo Razzi
E poi la beffa, per tantissimi esclusi di Forza Italia, si è ripresentata ieri pomeriggio quando l’agenzia Agi ha rilanciato la notizia che alla fine Antonio Razzi, dopo aver pianto lacrime amare, urlato tutto il suo disappunto, imprecato contro Silvio Berlusconi, dopo aver commentato in lungo e in largo che si sentiva “sedotto e abbandonato”, sarebbe stato candidato nella circoscrizione estero. Invece no, in serata lui stesso ha smentito: non è stato candidato,
“perché dall’Abruzzo hanno fatto fuoco e fiamme contro di me”.
La chiamata alle armi di Dalfy
Prima riunione con i candidati ieri pomeriggio a Pescara per Luciano D’Alfonso: tra i presenti si riconoscono Federica Chiavaroli e Cristiana Canosa. La campagna elettorale è già iniziata da parecchio: da adesso e per tutto il prossimo mese, consiglieri regionali, presidente di Regione parlamentari di ogni partito, faranno i comizi e tutto quanto fa elezioni a spese nostre: continueranno a prendere regolarmente lo stipendio.
Qui sotto le liste:
Cinquestelle
PROPORZIONALE
Pescara: Andrea Colletti
Chieti: Daniele Del Grosso
Vasto: Carmela Grippa
L’Aquila: Giorgio Fedele
Teramo: Antonio Zennaro
UNINOMINALI
3-Pescara Camera: Andrea Colletti
4-Chieti: Daniele Del Grosso
SENATO
1-Pescara: Primo Di Nicola
2-L’Aquila: Emanuela Papola
Centrodestra
Lista proporzionale Senato
Nazario Pagano
Antonella Di Nino
Carlo Masci
Consuelo Di Martino
Collegio uninominale Senato (Pescara): Antonella Di Nino
Collegio uninominale senato (L’Aquila): Gaetano Quagliariello
Lista proporzionale camera 1(Pescara-Chieti-Vasto):
Gianfranco Rotondi
Tiziana Magnacca
Filippo Arbore
Deborah Raffaella Comardi
Lista proporzionale Camera 2( L’Aquila-Teramo)
Paola Pelino
Guido Quintino Liris
Rita Ettorre
Antonio Del Corvo
Collegio uninomale 1 (L’Aquila): Antonio Martino (FI)
Collegio uninominale 2 (teramo): Lucrezia Rasicci (Lega)
Collegio uninominale 3( Pescara): Guerino Testa(FDI)
Collegio Uninominale 4 (Chieti): Emilia De Matteo (FI)
Collegio uninominale 5( Vasto): Enrico Clemente Di Giuseppantonio
LEU
Camera dei deputati
UNINOMINALE
Pescara: Ivano Martelli
Chieti: Sonia Del Rossi
Vasto. Giuseppe Marisi
PROPORZIONALE
Celestina Costantino
Carlo Gaspari
Francesca Licenziato
Antonio Pace
CAMERA DEI DEPUTATI
L’AQUILA-TERAMO
UNINOMINALE
L’Aquila: Luigi Fabiani
Teramo: Stefano Alessiani
PROPORZIONALE
Danilo Leva
Rosaria Ciancaione
Gamal Bouchaib
Sabrina Marchetti
SENATO DELLA REPUBBLICA
UNINOMINALE
Abruzzo 1: Guido Iapadre
Abruzzo 2: Mirella Moresco
PROPORZIONALE
Fabio Raieri
Renata Donatelli
Marcella Fiorà
Domenico D’Onofrio
Noi Con L’Italia
CAMERA DEI DEPUTATI
COLLEGIO PLURINOMINALE TERAMO-L’AQUILA
Giovanni Chiodi detto Gianni
Simona Mei
Adelio Di Natale
Beta Costantini
CAMERA DEI DEPUTATI
COLLEGIO PLURINOMINALE PESCARA-CHIETI
Enrico Clemente Di Giuseppantonio
Fabiana Desiderio
Valter Cozzi
Incoronata Ronzitti
Senato
Uninominale
Giulio Cesare Sottanelli
Franca Camplone
Giuseppe Marcuccitti
Desiree Del Giovine
Lega
Uninominale L’Aquila-Teramo: Lucrezia Rasicci
Camera dei Deputati, nel Collegio Pescara-Chieti:
Silvana Andreina Comaroli, Giuseppe Ercole Bellachioma, Arianna
Conicella Cerritelli, Nicola Campitelli. Nel Collegio
Teramo-L’Aquila sono in corsa Giuseppe Ercole Bellachioma,
Simona Bordonali, Luigi D’Eramo, Simona Cardinali.
Senato:
Alberto Bagnai, Caterina Longo, Fabrizio
Montepara, Simona Spinozzi.
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