L'ex direttore del Centro e storica firma dell'Espresso Primo Di Nicola sarà candidato al Senato con il Movimento cinque stelle al collegio uninominale Chieti-Pescara, che comprende anche Silvi (Teramo) e Sulmona (L'Aquila).
La notizia, data come indiscrezione ieri sera dal tg di La7, è stata poi confermata dal parlamentare Gianluca Castaldi sul suo profilo Facebook. “30 anni di inchieste su sprechi e malaffare! Schiena dritta! - si legge nel post del senatore uscente-. Sarà un onore per me dare il massimo affinché Di Nicola, all'Uninominale, arrivi Primo".
I complimenti arrivano anche dalla consigliera regionale Sara Marcozzi: “è un onore apprendere che un grande uomo, un indiscusso e stimato professionista come Primo Di Nicola abbia deciso di candidarsi in Abruzzo con il M5S – si legge in un post sul noto social-. Un esempio di giornalista con la schiena dritta, libero e imparziale. Ne sono felice perchè sono certa che darà un incredibile contributo al nostro Paese”.
Di Nicola, firma storica dell’Espresso, passato poi al Il Fatto Quotidiano, molto probabilmente dovrà vedersela con Alessandra Petri del centrodestra e con il deputato uscente del Pd Vittoria D'Incecco.
Originario di Castellafiume (L'Aquila), laureato in filosofia, giornalista e scrittore, Di Nicola è stato anche autore di grandi inchieste su terrorismo, mafia, servizi segreti e politica. Nel 1978 è stato uno dei protagonisti della campagna che portò alle dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone. Ha indagato e documentato gli sprechi delle Regioni e dei partiti. Ha raccontato i misfatti dei finanziamenti pubblici, a cominciare dai rimborsi elettorali. E quelli dei costi della politica, rivelando lo scandalo dei vitalizi parlamentari e i loro segreti. Per due anni è stato responsabile della sezione Palazzi & Potere del sito ilfattoquotidiano.it, .
Per un anno è stato direttore del quotidiano Il Centro, da quando alla fine del 2016 il giornale è passato dal gruppo Finegil-L'Espresso alla nuova proprietà, una cordata di imprenditori locali, tra cui Luigi Pierangeli.
L’ex direttore non ha mai dato spiegazioni sui motivi delle sue dimissioni.
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