Venerdì 12 gennaio a Montesilvano è nata ufficialmente la delegazione “Abruzzo” dell’A.I.T.F. (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato).
Alla presenza di un numeroso pubblico costituito in buona parte da trapiantati d’organo e con la presenza dei rappresentanti di molte Associazioni consorelle (AIDO, ANED, FIDAS, LILT) e di alcuni medici ospedalieri, ha preso ufficialmente avvio l'attività operativa della delegazione. Per l’occasione è intervenuto alla riunione l’ufficio di presidenza nazionale la cui sede è a Torino ove è presente uno dei primi centri di trapianto di fegato al mondo. Ha aperto i lavori della neonata delegazione la presidente in pectore, Liliana Abbondio, già caposala dell’Ospedale di Penne, ringraziando i presenti.
Il presidente nazionale Marco Borgogno, trapiantato da 16 anni, ha illustrato le finalità associative sottolineando l’impegno e l’urgenza di diffondere la cultura della donazione affinché ogni singolo individuo, in base alle ultime disposizioni di legge, possa esprimere un consenso od un diniego ponderato ed informato sul problema.
Tema ripreso in parte anche dalla dott.ssa Daniela Maccarone, coordinatrice del Centro Regionale Trapianti dell’Aquila, che, nel corso di un dettagliato intervento ha illustrato, ad un pubblico attento, le modalità della Rete trapiantologica nelle regioni di competenza: Abruzzo e Molise in presenza - tra l'altro - di un consistente numero di "opposizioni" alla donazione degli organi. Il dott. Aldo Giacardi Vice presidente nazionale, già trapiantologo presso le Molinette di Torino, con una dotta dissertazione, ha parlato degli albori del trapianto d’organo e sul futuro di questi interventi. “L’obiettivo” ha concluso “ è quello - grazie ai nuovi farmaci , alla ricerca sulle cellule staminali e sull’ ingegneria genetica - di giungere in futuro ad eliminare questo tipo di interventi”.
In Abruzzo, non solo non esiste un centro trapianti di fegato, ma neanche un centro di assistenza post-trapianto. La richiesta unanime degli intervenuti è stata proprio quella di sollecitare l'istituzione regionale di tale centro di assistenza.
Questa grave carenza mette a rischio la salute dei trapiantati e può vanificare l'esito di un intervento il cui costo si aggira intorno ai centomila euro.
La regione Abruzzo potrebbe coprire tale servizio semplicemente fornendolo anche un solo giorno settimanale, in un solo ospedale ( es. Pescara ), facilmente raggiungibile da tutte le altre provincie. Al momento i trapiantati non possono contare che sulla buona volontà e la cortese disponibilità di pochi medici i quali cercano di appagare tale esigenza, nonostante la mancanza di mezzi. I vertici dell'AITF si sono impegnati a sollecitare gli organi competenti al fine di ottenere l'istituzione di un centro assistenza post-trapianto.