“Non commetteremo lo stesso errore fatto in Iraq nel 2011”. Così il Segretario di Stato Rex Tillerson ha spiegato i dettagli della presenza Usa in Siria.
Le truppe americane, dispiegate per appoggiare i guerriglieri curdi nelle operazioni anti-Isis a Raqqa, stazioneranno a tempo indeterminato, almeno fino a quando la "stabilizzazione delle zone liberate" non verrà portata a compimento. L'obiettivo è quello di creare una "Siria stabile, unificata e indipendente"- ha sottolineato Tillerson- "e di impedire all'Iran di rafforzare ulteriormente la propria influenza nella regione".
I propositi americani, e la possibilità di un esercito curdo di confine forte di 30 mila uomini, allarmano non poco la Turchia, che ha bollato i curdi siriani come "terroristi": Ankara minaccia da giorni un intervento nel cantone di Afrin.