Capitale italiana della cultura 2020: Teramo e Lanciano fuori dai giochi


Le due città abruzzesi non rientrano nella fase finale, sfuma la possibilità di vincere 1 milione di euro



Sfuma il titolo di "Capitale italiana della cultura 2020" per le due città abruzzesi: Teramo e Lanciano sono ufficialmente fuori dai giochi.

Sono invece rientrate nella fase finale: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Sono queste le dieci città che, secondo la classifica resa pubblica in una nota del ministero dei Beni culturali (Mibact), hanno superato le altre 21 candidate.

Una notizia che viene appresa con delusione dal presidente della Tercas Enrica Salvatore, dal momento che la Fondazione aveva puntato molto sul progetto di Teramo: "la candidatura è stata sostenuta con convinzione dalla Fondazione che ha considerato l’elaborazione del Dossier un efficace processo di programmazione strategica per il rilancio culturale ed economico della città e del suo comprensorio – ha affermato Salvatore-. La Fondazione coerentemente con la propria mission continuerà a sostenere ogni iniziativa che voglia contribuire a definire e a riaffermare la centralità di un ruolo culturale per il nostro territorio”.

“Lanciano non è stata inserita nella short list del MiBACT per la fase finale della candidatura a Capitale della Cultura Italiana 2020 – ha dichiarato il sindaco Mario Pupillo, augurando buona fortuna alle città “che proseguono l'avventura e si contenderanno il titolo di Capitale della Cultura Italiana 2020. Noi chiudiamo questa avventura con il sorriso e con la ricca eredità di un progetto condiviso e partecipato che, come detto più volte, al di là del risultato sarebbe stato il nostro Piano Regolatore Generale della Cultura dei prossimi anni”.

Il primo cittadino anticipa che ci sarà una novità per la primavera, ma rimane misterioso: “Ci attende una notizia importante per Lanciano e la nostra offerta artistico culturale, al momento non posso ancora svelare di cosa si tratta, ma sarà il primo passo concreto verso l'attuazione e la realizzazione dei punti cardine del dossier presentato per la candidatura”.

1 MLN DI EURO ALLA VINCITRICE

La città vincitrice del bando potrà rappresentare per un anno la nuova offerta culturale e turistica nazionale, attuando il proprio progetto grazie al contributo statale di un milione di euro.

L'iniziativa, istituita con la Legge Art Bonus per il periodo 2015 - 2018 per valorizzare la progettualità delle candidate italiane a Capitale Europea della Cultura 2019 e divenuta stabile con la Legge di Bilancio 2018, vuole sostenere e incoraggiare cartelloni di eventi e attività capaci di far recepire in maniera sempre più diffusa il valore della cultura per la coesione sociale, l'integrazione, la creatività, l'innovazione, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo così come è previsto dall'articolo 9 della Costituzione secondo cui: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".

Sono state 46 le città italiane che si sono candidate a fine maggio, rispondendo al bando del Mibact, entro il 15 settembre, e che hanno depositato il dossier con il programma delle attività culturali previste, la struttura incaricata della elaborazione e promozione del progetto, la valutazione di sostenibilità economico finanziaria, gli obiettivi perseguiti e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento.

REQUISITI

Per Teramo non è stato sufficiente, quindi, presentarsi come “città terremotata e bisognosa d’aiuto”, come i politici locali avevano sostenuto per caldeggiare la candidatura della sola città di Teramo. Evidentemente i requisiti necessari per superare la prima prova, ovvero "l’efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, l’innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, la capacità del progetto di incrementare il settore turistico, la realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività”, non sono stati pienamente soddisfatti.

La scelta è stata fatta da una giuria di sette esperti di chiara fama nei settori cultura, arti e valorizzazione territoriale e turistica, che hanno selezionato le dieci città finaliste. Ora dovranno presentare il proprio progetto nel corso delle audizioni della Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. La città vincitrice quindi rappresenterà per un anno l'offerta culturale e turistica nazionale e verrà scelta sulla base dei risultati di questi colloqui entro il 31 gennaio 2018. Il titolo, invece, sarà assegnato con una cerimonia pubblica nella sede del Mibact, a Roma, il prossimo 16 febbraio alle ore 11 alla presenza del ministro Dario Franceschini.

twitter@ImpaginatoTw

GALLERIA FOTOGRAFICA


  • Capitale italiana della cultura 2020: Teramo e Lanciano fuori dai giochi
  • Capitale italiana della cultura 2020: Teramo e Lanciano fuori dai giochi