"I sindaci non devono opporsi al sequestro delle scuole a rischio crollo anche nelle zone a basso rischio sismico” . Con la sentenza 190 depositata nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione pone l'accento sul tema delicatissimo della sicurezza del patrimonio edilizio scolastico.
Nello specifico la Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura di Grosseto contro Francesco Limatola, primo cittadino di Roccastrada, che aveva ottenuto dal Tribunale del Riesame l’autorizzazione alla riapertura di una scuola situata in una frazione del suo Comune e frequentata da circa trecento alunni. Il sindaco era stato indagato per omissione di atti d'ufficio, poiché il certificato di idoneità sisimica attribuiva all'immobile un valore pari allo 0,985, dunque inferiore, seppur di pochissimo, al parametro minimo di riferimento (1).
Una decisione importante che "sancisce il sacrosanto principio di mettere in salvaguardia la vita delle persone situate in edifici pubblici" - ha commentato Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della "Scuola di Cittadinanzattiva".
Ben venga dunque l'intervento della Cassazione, ma al di là del singolo caso, sarebbe opportuno riflettere sull'urgenza di una programmazione più ampia, di livello nazionale, che possa finalmente colmare l'evidente vuoto normativo esistente in materia. In base alla recente indagine condotta proprio da Cittadinanzattiva infatti, solo il 27% degli edifici scolastici ha effettuato la verifica di vulnerabilità sismica; un dato che diventa a dir poco allarmante se si pensa che, nelle zone a più elevata sismicità solo una minima parte delle strutture è stata adeguata alle norme del 2008.
"Una notazione che non può essere evitata è che già si è proceduto, e si continua a procedere, da parte del Governo, con la concessione di finanziamenti che serviranno per il solo miglioramento sismico e non per l'adeguamento delle strutture pubbliche, col risultato che stiamo spendendo una grande quantità di denaro che non risolverà il problema in mancanza di una definitiva programmazione". Così Mauro Chilante, Coordinatore della Rete Scuola dell'Assemblea teramana di Cittadinanzattiva, ha affidato le sue considerazioni ad ImpaginatoQuotidiano.
"Occorre anche significare che la maggior parte delle strutture, ormai storiche, che sono destinate a svolgere funzioni pubbliche o strategiche, compreso il servizio scolastico si trovano nei centri storici delle nostre Città -precisa Chilante- "Perciò, in prospettiva, si pone il problema, mai affrontato, di una complessiva revisione delle funzioni dei centri storici e della rivisitazione completa degli strumenti urbanistici."
"Ora si aprono scenari da incubo per i Sindaci che mantengano aperte le scuole che hanno indici di vulnerabilità che non raggiungano l'unità e che, come in Abruzzo, ed in particolare in Appennino Centrale, siano collocati in zone ad alto rischio. Qualunque Procuratore potrebbe perseguirli per omissione d'atti d'ufficio. Sentenze come questa – conclude il Coordinatore- tracciano strade che, ormai, sono inevitabili e che non vediamo come questa classe politica, senza voler fare di tutta l'erba un fascio, possa affrontare, impreparata come appare".
Adriana Bizzari ha ipotizzato tre possibili attività in attesa di eliminare tutte le imprecisioni, le inesattezze e le incertezze che le norme in materia comportano: l'obbligo per tutte le Amministrazioni pubbliche, Comuni e Province, a realizzare le verifiche di vulnerabilità sismica al massimo in un biennio, stabilendo sanzioni per chi non le realizza e la conseguente nomina di Commissari ad acta da parte dei Prefetti; un pronunciamento urgente dell'Osservatorio dell'Edilizia Scolastica, per stabilire Linee di indirizzo alle quali gli enti proprietari, Comuni e Province, insieme alla Conferenza delle regioni, al Miur e al Dipartimento della Protezione Civile, debbano attenersi nell'immediato; il monitoraggio dei recenti fondi stanziati proprio per l'adeguamento sismico e per la verifica di vulnerabilità sismica, individuando criteri, priorità e risorse certi per garantire un piano decennale di interventi di adeguamento e/o di nuove costruzioni.
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