Il Capodanno in Iran (in fiamme) fa 20 morti (ma i botti non c'entrano)




Categoria: ESTERI
02/01/2018 alle ore 14:28



Non si fermano le proteste antigovernative in Iran.

Gli scontri tra manifestanti e polizia, iniziati il 27 dicembre scorso come rimostranze per il carovita, si sono allargati a macchia d'olio, degenerando irrimediabilmente con un bilancio attuale di almeno 23 morti, numerosi feriti e 450 arresti. Moussa Ghazanfarabad, capo della Corte Rivoluzionaria di Teheran, ha dichiarato che alcune delle persone arrestate nei sei giorni di manifestazioni potrebbero addirittura dover rispondere all'accusa di “Muharebeh” , guerra contro Dio, reato punibile con la pena di morte.

Dietro le sbarre anche la giovane donna che, dopo essersi tolta il velo per farlo provocatoriamente sventolare in mezzo alla strada affollata, è divenuta simbolo della protesta, grazie alla diffusione virale di un video che la riprendeva. Per questo ed altri motivi, le autorità hanno deciso di bloccare momentaneamente l'accesso ai social network, negando in particolare l'uso di Telegram e Instagram, principali veicoli di informazione tra i dimostranti. E intanto Trump continua a condannare il pugno di ferro del regime : "L’Iran, il maggior sponsor mondiale del terrorismo che ogni ora commette numerose violazioni dei diritti umani, ha adesso chiuso Internet in modo che i pacifici dimostranti non possono comunicare. Non è una cosa buona!"- tuona il presidente americano dal suo profilo Twitter.

"La nostra grande Nazione ha assistito a una serie di incidenti simili in passato, e li ha gestiti in modo adeguato. Questo non è niente"- è la replica immediata del presidente Rohani, le cui parole appaiono davvero allarmanti alla luce della brutale repressione delle manifestazioni del 2009, quando milioni di persone marciarono nelle strade contro la rielezione di Mahmoud Ahmadinejad.