Dove andrà (lontano dal Pd) e con chi l'Udc pescarese (con il neo segretario)


Andrea Colalongo: "La politica al servizio della società. Vogliamo recuperare gli elettori che non hanno più fiducia"



L’avvocato civilista Andrea Colalongo è il nuovo Coordinatore comunale Udc di Pescara. Ad annunciarlo i segretari regionale e provinciale dell’Udc, Enrico Di Giuseppantonio e Valter Cozzi.

46 anni, patrocinante in Cassazione, Colalongo ha una consolidata esperienza professionale in diritto di famiglia e minorile e un passato politico nell’Udc. “E’ una scelta che riteniamo importante – hanno detto Di Giuseppantonio e Cozzi -. Da un lato è un riconoscimento alla lunga vicinanza al Partito dell’amico Andrea Colalongo, dall’altro alle sue capacità politiche grazie alle quali potremo portare avanti, con incisività, la nostra azione nella più grande realtà abruzzese che, nel 2019, rinnoverà la sua assemblea civica”.

L’Udc – spiega il segretario Di Giuseppantonio -, guarda con molta attenzione a Pescara. E’ nostra intenzione creare dei punti d’ascolto e assicurare la nostra presenza in tutti i quartieri della città per cogliere appieno quelle che sono le problematiche e le esigenze della gente. Dal confronto ci attendiamo di ricevere idee e proposte, che vogliamo fare nostre per dare voce a chi cerca di farsi ascoltare senza riuscirci.

“A Pescara in questa prima fase, faremo l’opposizione da osservatori – spiega Colalongo-, l’amministrazione Alessandrini è deficitaria su molti fronti e i centri di ascolto e le tavole rotonde serviranno proprio ad evidenziare le criticità di un territorio che si presenta come la realtà più grande ed economicamente più importante a livello regionale. Occorrono scelte strategiche e lungimiranti per rilanciare Pescara. Mi auguro che le nostre proposte possano tradursi in azioni concrete”.

 

FINE DUE FORNI?

Con lo spostamento di Casini verso il Pd e quello di Lupi verso il centrodestra è facile pensare che gli elettori saranno destabilizzati, ma Di Giuseppantonio è ottimista: “La direzione del partito è sempre stata abbastanza chiara, dal ‘94 in poi ci siamo sempre alleati con il centrodestra, e lo scorso anno abbiamo votato N0 al referendum costituzionale”.

“Il nostro elettorato non è affatto disorientato – aggiunge il coordinatore regionale Udc- perché noi rappresentiamo i cattolici, i democratici e i liberali, una tradizione, insomma, quella classe che nel nostro Paese è riuscita ad apportare benessere alla collettività. Al contrario, ritengo che l’interesse nei nostri confronti sia più spiccato di prima. In Abruzzo c’è una classe dirigente, composta da persone serie e oneste, che ha sposato l’idea della politica intesa come servizio alla comunità e che ha come obiettivo il bene comune”.

 

VIVA IL CENTRO

Per Di Giuseppantonio il centro non ha perso terreno, ma ha ancora un ruolo specifico, “pensiamo di recuperare soprattutto quella parte di elettori che ha perso fiducia nella politica e che da tempo non si reca più alle urne. Vorrei che la politica diventasse la ‘più alta forma di carità cristiana’, che per noi significa affrontare i problemi veri della società e cercare di risolverli nei luoghi dove siamo chiamati a rappresentare i cittadini, ovvero nelle istituzioni”.

Di Giuseppantonio non si sbilancia sui nomi che il partito sosterrà alle regionali: “E’ troppo presto per fare nomi, solo dopo aver capito l’orientamento dell’elettorato, potremo metterci all’opera per costruire una nuova regione dove l’idea dello spirito di servizio possa diventare patrimonio della classe dirigente e dei nostri eletti”.

twitter@ImpaginatoTw