“La sanità abruzzese presenta un buco di oltre 100 milioni di euro”. A lanciare la pesante accusa contro le negligenze e gli sprechi della Regione è il consigliere regionale di Forza Italia e Presidente della Commissione vigilanza, Mauro Febbo,.
Il consigliere illustra le motivazioni per le quali si tratterebbe di un “fallimento in termini economici, di servizi e prestazioni offerti ai cittadini e ai malati”.
“Sono più di 100 milioni di euro la perdita stimata dai resoconti dei bilanci delle quattro Asl regionali al 31 dicembre 2017, mentre la spesa farmaceutica sfora i tetti stabiliti di oltre 38,3 milioni di euro”
Per Febbo non si tratta di chiacchiere, con gli atti alla mano rimarca: “Le denunce sono documentate dalla relazione inviata dall'Advisor Kpmg che riporta i risultati al 30 settembre 2017 e proietta l'esito finale in una perdita di circa 52.691.000 di euro, di cui circa 8/10 milioni di euro della Asl di Pescara, circa 12/14 milioni di euro dell'Asl di L'Aquila e oltre 24/26 milioni di euro dell'Asl di Chieti”.
Un pessimo risultato che a giudizio del forzista “va aldilà di quello programmato di 23.665.000 euro che il Tavolo di Monitoraggio già conosceva e su cui aveva già espresso rimostranze e chiesto correttivi”.
I vertici regionali infatti, secondo l’esponente di Forza Italia, “già con la delibera di giunta 571 del l’11 ottobre 2017 avevano ordinato ai Direttori Generali di predisporre una relazione dettagliata sull'andamento dei costi e le ulteriori azioni di razionalizzazione da attuare nel corso dell'esercizio 2017".
“In parole povere – spiega Febbo- si chiedeva alle Asl di tagliare i fondi, i servizi e le prestazioni nei confronti dei cittadini: niente più medicine, protesi, rinvio di interventi “.
Oltre, questa situazione il consigliere ricorda la “perizia del Consulente Tecnico d'Ufficio del Giudice Istruttore che su ricorso della curatela fallimentare ex Villa Pini riconosce alla stessa la somma di ben 42.603.236 euro da pagare a carico della Asl di Chieti, per degenza ospedaliera regionale ed extra regionale di specialistica ambulatoriale , riabilitazione ex art. 26 e Psico- riabilitative" .
Febbo si pronuncia anche sul fronte della spesa farmaceutica in Abruzzo: “In base ai dati Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) "monitoraggio del 20.10.2017 (base dati gennaio-giugno2017) risulta complessivamente maggiore dei tetti per 38,3 milioni di euro e sulla base di tali dati la Regione Abruzzo si classifica dal terzo al sesto posto tra le Regioni peggiori rispetto ai tetti previsti dalla norma (L. 232/2016)" .
Il consigliere pone l’accento sulla delibera n. 696 del 31 luglio 2017 “in cui la Asl di Pescara, capofila, affida alla Kpmg in raggruppamento con altri soggetti tra cui l'Università Bocconi, servizi professionali di supporto al percorso attuativo finalizzato al raggiungimento degli standard organizzativi contabili e procedurali necessari a garantire la verificabilità dei bilanci Asl per il triennio 2017-2019 per euro 7.857.684 (base di gara 12.000.000). Il secondo classificato, Ernest Young - Luiss, aveva fatto offerta economica più bassa ma il punteggio tecnico ha prevalso”.
Per concludere la disamina delle criticità riscontrate nella sanità, Febbo accenna anche "all'indicatore di Tempestività dei Pagamenti". “Nessuna delle quattro Asl regionali -sostiene Febbo- è in regola con il corretto ed ordinato pagamento dei fornitori, così come previsto dalle normative comunitarie”.
LA REPLICA DI CAMILLO D’ALESSANDRO
Non arriva la replica da parte dell’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, assente giustificato per motivi familiari alla scorsa riunione del tavolo di Monitoraggio. Il compito di difendere il buon operato della Regione spetta invece a Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale e braccio di ferro del presidente Luciano D’Alfonso.
“Il consigliere Mauro Febbo ha perso un'altra occasione per non apparire strumentale e propagandistico – controbatte duramente il democrat- le sue affermazioni sono prive di fondamento e frutto di una rappresentazione non veritiera della realtà”.
“Non corrisponde assolutamente al vero che ci siano 100 milioni di euro di debito delle Asl al 31.12.2017- risponde D’Alessandro- ed invece corrisponde al vero che l'obiettivo è stare pienamente dentro gli obiettivi del Programma Operativo cui la Regione deve attenersi.
Sul contenzioso con la clinica "Villa Pini", il rappresentante della maggioranza afferma: “risale alla Giunta di centrodestra, così come risale alla stessa Giunta la scelta di affidamento all'esterno della consulenza per la contabilità analitica delle Asl, che l'attuale governo regionale si è limitata a confermare, in considerazione dei risultati positivi che ha prodotto in altre situazioni”.
Per D’Alessandro si tratta di “tentativo, nell'approssimarsi della campagna elettorale, di gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica, cercando di offuscare i risultati positivi di questi primi 40 mesi di governo regionale anche in campo sanitario”.
Il consigliere si riferisce all’uscita dal commissariamento della Regione: “l'Abruzzo è stata la prima regione a conseguire questo risultato e ad approvare il Piano di Riqualificazione. Questo vuol dire aver restituito alla nostra regione lo scettro delle decisioni in campo sanitario, seppure nell'ambito di obiettivi nazionali che hanno valore per tutti, a partire dal potenziamento della medicina territoriale e dagli obiettivi di specializzazione ed eccellenza per i presidi ospedalieri, che non dobbiamo dimenticare se non vogliamo tornare alla condizione di prima e vogliamo garantire standard elevati ai nostri concittadini rispetto alla difesa del diritto alla salute”.
Intanto Mauro Febbo non si ferma e incalza: “La Regione non è stata in grado di confutare quanto documentato dalle delibere di giunta, dalla relazione inviata dall'Advisor Kpmg, dai dati riportati dall’Aifa. L’intervento di D’Alessandro non contiene una smentita”.
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