Giovedì 21 dicembre i catalani sono chiamati alle urne per scegliere il nuovo parlamento regionale. Il voto, segnato da forti sentimenti e passioni, è stato indetto da Madrid dopo la sospensione dell'autonomia decisa in virtù dell'articolo 155, a seguito del referendum secessionista.
Se da un lato i sondaggi prevedono una partecipazione record, dall'altro mostrano il volto di un Paese ancora profondamente diviso.
Dopo l'autoesilio in Belgio di Carles Puigdemont, che avrebbe sensibilmente raffreddato gli animi a suo favore, il vero testa a testa sarà tra il partito unionista guidato da Ciudadanos, e gli indipendentisti di Oriol Junqueras, ex vice presidente della Generalitat in carcere con l'accusa di sedizione.
Bene anche i socialisti, grazie alla personalità trascinante del loro leader Miquel Iceta, mentre il Partito popolare potrebbe perdere numerosi consensi e rischiare uno dei risultati peggiori della storia.