Sussulti emozionali di un vino che sa di passione


Montepulciano d'Abruzzo, nella DOCG Colline Teramane e stavolta una Riserva


di Samuela Palatini
Categoria: Avvinato
16/12/2017 alle ore 14:12



Le passioni, sono quelle che rendono autentico il nostro vivere. Lo sono quando ci fanno soffrire, temere e sperare. Lo sono quando ci accendono e ci possiedono elevando il valore della nostra esistenza. Pensate a quando sarebbe vacua la vita, se non avessimo mai fatto una follia per una ragione apparentemente insensata, per un impulso incomprensibile. Che sia un uomo, una donna, un viaggio o un qualsiasi oggetto, il desiderio, e il momento della realizzazione dello stesso, valgono tutta l'attesa e tutto lo sforzo perchè quell'istante resti impresso nella memoria eternamente.

Così mi è successo con questa bottiglia. L'ho conosciuta e scelta, l'ho amata ed ho atteso che ci fosse qualcuno che valesse una follia per un vino così.

Il vino di cui scrivo stavolta ha dentro una forza carnale e passionale che difficilmente si dimentica, che esplode dal calice con una potenza fuori dal comune. Lo scenario ideale nel quale degustarlo sarebbe quello di un camino acceso e una cena per due, con un calore intenso e raccolto che faccia da preliminare ad un viaggio nella sensuale passione.

Il colore è rosso rubino impenetrabile e già nel calice è possibile notare una consistenza importante che fa intendere il valore di questo nettare. I profumi sono intensi, molto variegati dalla frutta rossa stramatura, alla rosa rossa in piena fioritura, per raccogliere sentori speziati di pepe nero, vaniglia e cannella, liberando anche i profumi del cuoio e tabacco.

Non mi capacito di quale magia abbia innescato nel mio corpo, so che questo vino mi ha fatto immediatamente girare la testa solo dal profumo. Al sorso è morbido, caldo, i tannini sono setosamente equilibrati e il corpo seppur importante è di un'eleganza impeccabile e autentica.

Parliamo ancora una volta di un Montepulciano d'Abruzzo, nella DOCG Colline Teramane e stavolta una Riserva, si tratta di Escol di San Lorenzo del 2010.

Sebbene chi scrive debba confessare una forma di affezione particolare per questa cantina, va riconosciuto a questo vino la piena armonia tra l'aspetto, il profumo ed il gusto, condizioni che rendono particolarmente semplice elogiarne il valore. Un vino così può accompagnare un ricco secondo di carne, ma anche essere sorseggiato assieme ad un cioccolato fondente al 70%.

L'azienda, localizzata a Castilenti (TE), è equidistante dal mare e dalla montagna, gli scorci meravigliosi della vigna, che si staglia orgogliosa verso il Gran Sasso d'Italia, sono una delle cartoline più belle della nostra regione e forse tanta abbondanza e bellezza si esprimono proprio in questi frutti. Il terreno che ha una componente calcarea più spiccata, regala a tutta la produzione dell'azienda una finezza di stile che alcuni chiamerebbero “mineralità”, ma che semplicemente ritroviamo nella piacevole freschezza di ogni sorso.

Suggerisco di cercare questo vino, di incorniciare un momento speciale con questi profumi, di farlo lasciando libertà alla mente, al corpo e soprattutto al cuore. Lasciare che il rosso intenso dai calici scorra nelle vene e faccia sussultare l'animo, perchè se non concedessimo al nostro vivere un sussulto emozionale da “avvinati”, avremmo davvero vissuto un po' meno.

 

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