Giornata abruzzese, per il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha inaugurato il nuovo anno accademico dell'università d'Annunzio a Chieti. Tanti i temi affrontati dal ministro, che ha spaziato dall'attualità politica ad argomenti con implicazioni più locali.
"Bisogna dare al Paese una maggioranza - ha tagliato corto Orlando, incalzato dai cronisti, che gli chiedevano un commento sulla notizia del giorno, relativa all'ipotesi avanzata da Berlusconi di una proroga del governo Gentiloni -. In realtà non credo si tratti di un'offerta di Nazareno Bis, piuttosto Berlusconi cerca di distogliere l'attenzione da un'alleanza imbarazzante con Salvini".
Poi il ministro, in quella che è tradizionalmente una delle principali sedi deputate alla formazione delle nuove generazioni, ha rimarcato che "i giovani sono fondamentali per il riscatto del Paese" e a loro ha inviato "un messaggio di incoraggiamento, di vicinanza, di sostegno. In una realtà come quella abruzzese - ha aggiunto il ministro - i giovani possono fare la differenza".
In seguito Orlando si è spostato al tribunale di Chieti, dove è stato accolto dal presidente Geremia Spiniello, nell'aula di Corte d'Assise che nel 1926 ospitò il processo agli assassini di Giacomo Matteotti, per l'inaugurazione ufficiale dell'edificio dopo i restauri.
Orlando si è soffermato sul valore di questa rievocazione e sulla nuova intitolazione di alcune aule del tribunale a Pasquale Galliano Magno, che fu difensore in quel processo della vedova di Matteotti, nonché sindaco socialista di Orsogna. "Questa è una testimonianza storica di grande importanza che dobbiamo coltivare - ha rimarcato il ministro -. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al figlio e alla nuora di Galliano Magno un telegramma nel quale ne omaggia la figura".
Orlando, infine, ha affrontato il nodo dei tribunali a rischio chiusura, che in Abruzzo sono quelli di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona. "Ripeto quello che ho detto al presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio - ha detto Orlando -. Si lavori per una proposta che possa essere alternativa, di razionalizzazione. Se sarà razionale, secondo me avrà buone possibilità, da qui al 2020, di essere accolta. Se ognuno difende il suo campanile, invece - ha ammonito il ministro - rischia di passare l'idea originaria".
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