I penalisti italiani in piazza per protestare contro le carenze del sistema penitenziario. Una marcia che, dal Palazzo di Giustizia, ha portato gli Avvocati fino a Poggioreale, per manifestare il loro dissenso verso la continua emergenza.
DETENUTI IN ITALIA
La situazione, a livello nazionale, è davvero preoccupante. Sono infatti 58.115 i detenuti nelle carceri italiane, a fronte di una capienza regolamentare di 50.511 unità. Ci sono quindi circa 8.000 carcerati in più. In attesa di primo giudizio, vi sono 10.074 detenuti in custodia cautelare. I soggetti con condanna non definitiva sono 10,239, per un totale di 20.313 detenuti “presunti innocenti”.
L’iniziativa è stata fatta propria dall’Osservatorio Carcere dell’U.C.P.I. che ha sollecitato le altre Camere Penali a mobilitarsi affinché le manifestazioni fossero replicate negli altri Distretti.
CAMERA PENALE L’AQUILA
Ad aderire anche la Camera penale dell’Aquila che però non attuerà forme di protesta, dice il presidente Gian Luca Totani: “Anche le nostre carceri presentano il problema del sovraffollamento e per questo siamo molto vicino alla denuncia da parte della camera penale campana – dichiara Totani - ma per dovere di cronaca devo dire che la nostra situazione non è così esplosiva”.
In Campania, effettivamente sono 1200 i detenuti in più (6.135 totale detenuti a fronte di una capienza regolamentare dei 15 istituti di 7.321 unità ), mentre 277 sono le unità in eccesso in Abruzzo (totale 1882, capienza 1605).
In Abruzzo però si avvertono le disfunzioni del tribunale di sorveglianza: “Sicuramente abbiamo problemi che riguardano la lentezza della magistratura di Sorveglianza – sostiene il presidente della Camera penale del capoluogo abruzzese - . A lungo infatti siamo stati sotto organico e scontiamo ancora le conseguenze, ad esempio i ritardi fisiologici per con cui vengono decise le istanze di misure alternative e quelle di liberazione anticipata. Il nostro pensiero – conclude - è il medesimo dei colleghi di Napoli”.
OSSERVATORIO CARCERE
A scattare una fotografia delle carceri abruzzesi è la responsabile dell’Osservatorio Carcere Unione Camere Penali, l’ avv. Fabiana Gubitoso del Foro dell’Aquila. “La situazione degli istituti presenti in Abruzzo è molto delicata e forse anche una delle più complesse in Italia: abbiamo 8 case circondariali con differenti tipologie di detenuti – spiega l’avvocato - i 41 bis a L’Aquila, le donne in 41 bis, gli internati casa lavoro a Vasto, il carcere di sicurezza di Sulmona, gli psichiatrici a Teramo, e poi i ‘comuni’ ad Avezzano, Chieti, Lanciano e Pescara”.
Per la responsabile dell’Osservatorio U.C.P.I. sussiste anche un altro tipo di problema, legato alla casa di reclusione e lavoro di Vasto (dove è stato appena trasferito il figlio del boss Totò Riina): ”E’ il centro più grande a livello nazionale , ma non ci sono le lavorazioni, se non per poche ore al giorno, con la conseguenza – prosegue Gubitoso - che la misura di sicurezza rischia di trasformarsi in una vera e propria detenzione”.
L’avvocato esprime completa adesione alla protesta dei penalisti partita dalla Campania: “Siamo vicini alla camera penale di Napoli, anche in Abruzzo le problematiche sono le stesse, con la differenza che nei nostri istituti ci sono anche i detenuti 41 bis – osserva il legale aquilano- . A parte il caldo e il freddo che si soffre in tutte le carceri, non posso affermare però che i locali siano fatiscenti e non si può certo parlare di degrado”.
E pone l’accento su un’ulteriore questione presente anche nelle case circondariali abruzzesi: “C’è carenza di personale e a farne le spese spesso è proprio il corpo della polizia penitenziaria. Non è facile mantenere ordine e calma, quando un solo agente si trova davanti a più detenuti particolarmente rissosi. Non a caso, di recente – conclude la responsabile - è finito all’ospedale con diversi punti di sutura un poliziotto che è stato aggredito e scaraventato a terra da un carcerato”.
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