Pochi euri e niente rinnovo dei contratti: ecco perché scioperano i medici (anche abruzzesi)


Sit-in a L'Aquila e assemblea al San Salvatore. Le ragioni delle sigle sindacali che aderiscono all'iniziativa


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
11/12/2017 alle ore 17:33

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Sciopero dei dirigenti medici e sanitari dei principali sindacati dei medici ospedalieri contro la legge di bilancio 2018. A protestare anche gli esponenti del comparto abruzzese che si ritroveranno a L'Aquila per un sit-in, (dalle ore 11 alle ore 12 di martedì 12 dicembre), nel piazzale antistante l'ospedale “San Salvatore” e per l’assemblea che, a seguire, si svolgerà nell'aula "Alice Dal Brollo” all'interno della struttura.

Praticamente tutte le sigle sindacali dei camici bianchi aderiscono alla protesta. Lo sciopero nazionale di 24 ore è stato proclamato da Anaao Assomed, Cimo, Aaroi Emac, FpCgil medici e dirigenti Ssn, Fvm, Fassid, Cisl medici, Fesmed, Anpo Ascoti Filias medici, Coordinamento Nazionale delle aree contrattuali medica e veterinaria Uil Fpl.

 

ANAAO

Secondo l'Anaao verranno sospesi "40.000 interventi chirurgici, centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche, il blocco di tutta l’attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti".

La sanità chiude un giorno per non chiudere per sempre, è lo slogan. “Uno sciopero di 24 ore per difendere il lavoro negli ospedali pubblici – spiega il segretario regionale dell’Anaao Filippo Gianfelice- e per informare i cittadini sullo stato della sanità pubblica. Il primo motivo della protesta– illustra il medico- è il perseverante definanziamento del Fondo sanitario nazionale, sia in termini di risorse realmente disponibili sia in rapporto al Pil, non adeguando il fabbisogno ai livelli di assistenza che dovrebbero essere garantiti ai cittadini”.

La secondo questione riguarda il precariato medico. “ Da anni assistiamo ad una precarizzazione del lavoro in diversi settori – prosegue il rappresentante dell’Anaao- ma nel campo medico le ripercussioni sono più gravi. I continui spostamenti dei professionisti da un ospedale all’altro, infatti, sono causa del degrado della qualità dell’assistenza e della prevenzione”.

Si protesta anche a causa dell’ esame di ammissione alle Scuole di specializzazione. “Vi sono solo 9 mila posti di lavoro a disposizione, a fronte dei 18 mila che hanno fatto domanda – osserva Gianfelice-. Intanto il servizio sanitario presenta una carenza di specialisti, come ad esempio accade per gli anestesisti e i radiologi. Inoltre – continua- il contratto collettivo della dirigenza medica e sanitaria risale a 8 anni fa e le trattative per il rinnovo sono in gravissimo ritardo, con il conseguente blocco degli stipendi”.

Secondo i sindacati, il sistema è sostenuto dal sacrificio di medici e dirigenti e le Regioni hanno garantito i Livelli essenziali di assistenza (Lea) a spese dei professionisti, che sono stati costretti a fare turni di lavoro massacranti. “In Abruzzo – sottolinea Gianfelice- la realtà è molto sentita rispetto alle altre Regioni, visto che la sanità abruzzese è appena uscita dal piano di rientro”.

 

CISL MEDICI

Biagio Papotti alla guida della Cisl Medici ritiene che la politica abbia “nei propri programmi il sistema sanitario nazionale all’ordine del giorno solo per tagliare spese e prestazioni . Gli 8 anni senza contratto dimostrano il totale disinteresse per una categoria che dedica la propria vita al prossimo e – rimarca Papotti- non si tratta di una questione di soldi ma di rispetto. Il taglio del numero delle borse di studio per gli specializzandi dimostra la volontà di ritenere un sistema sanitario pubblico non strategico”.

“Il progressivo taglio di prestazioni ed il favorire l’assistenza integrativa a carico della fiscalità generale e dei cittadini, che al loro svalutato salario devono togliere anche l’obolo per la salute- conclude il numero uno di Cisl Medici- è l’ennesimo regalo alle potenti lobby economiche che accumulano ulteriori benefit a danno dei pazienti”.

 

MINISTRA LORENZIN 

Intanto esprime solidarietà la ministra della Salute Beatrice Lorenzin: "Sono assolutamente a fianco dei medici italiani”. Secondo la Lorenzin "ci sono due problemi. Uno è quello dello sblocco del turn over. Che credo abbiamo seriamente contribuito a risolvere. Con i piani ospedalieri presentati dalle Regioni, infatti, abbiamo dato il via a migliaia di assunzioni nuove; ovviamente le Regioni ora devono fare i concorsi. Li devono fare in tempi brevi, perché, altrimenti questo lavoro rischia di appesantire e rallentare. Poi c'è il tema del rinnovo del contratto che non è un tema che gestisce il ministero della Salute – precisa la ministra- ma spero riusciremo a dare una mano. E a sostenere la buona causa dei medici ospedalieri in primis".

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