E’ durato soltanto due mesi il sogno romano di Franco Caracciolo, dirigente della Asl di Pescara molto legato all’ex manager Claudio D’Amario, nominato a settembre scorso direttore sanitario del policlinico Umberto primo di Roma in un mare di polemiche.
Pochi giorni fa si è dimesso ufficialmente il direttore generale Joseph Polimeni che aveva indicato Caracciolo come direttore sanitario.
Polimeni, che era stato sub commissario in Campania insieme a D’Amario, ha annunciato la sua scelta con una lettera inviata a medici, tecnici e infermieri spiegando che la sua esperienza aveva bisogno “di un mandato di più ampio respiro, necessario per gestire una situazione complessa”. E che così non poteva più andare avanti.
Al suo posto è stato nominato Vincenzo Panella, a capo della direzione regionale Salute e Politiche sociali.
Con l’addio di Polimeni, è decaduto anche Caracciolo, la cui nomina a dire il vero era stata molto contestata. Il centro destra aveva denunciato l’inadeguatezza del curriculum professionale di Caracciolo,
“dirigente di una unità operativa semplice nella Asl di Pescara – scrisse in una interrogazione Fabrizio Santori di Fratelli d’Italia – che dunque sembrerebbe non avere i requisiti minimi per poter svolgere il ruolo di dirigente apicale di una struttura sanitaria così importante come il Policlinico Umberto primo”.
La denuncia era diretta soprattutto ai metodi usati dal governatore Zingaretti, “che sembra aver scambiato la sanità laziale per un centro di collocamento”.
ps: in ogni caso, adesso Caracciolo è tornato a casa. Al suo vecchio incarico.
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