Promossi i manager delle Asl di Pescara e Chieti. Promossi anche se non proprio a pieni voti, vista anche l’impossibilità di raggiungere obiettivi quasi impossibili come la riduzione della spesa farmaceutica, sia Armando Mancini che il bistrattassimo Pasquale Flacco che in occasione della valutazione del project financing Maltauro è stato più volte redarguito per i ritardi e addirittura commissariato dalla Regione che ha avocato a sè la pratica (tra l’altro senza risolvere granché).
A dimostrazione del fatto che alla fine i criteri di valutazione sono altri e che la metrica delle relazioni politico-sanitarie segue ritmi e dinamiche tutte sue.
Confermati quindi “medio tempore” i due manager che hanno raggiunto tutti gli obiettivi indicati dalla Regione, chi più chi meno.
E visto che hanno riportato una valutazione complessiva finale superiore a 120, hanno ora diritto all’integrazione del trattamento economico del 10 per cento, secondo quando previsto dal contratto.
Verifica positiva per tutti e due, rispetto ai primi diciotto mesi di attività: dal 23 dicembre 2015 al 22 giugno 2017 per Flacco e dal 1 marzo 2016 al 31 agosto 2017 per Mancini.
In particolare, Flacco ha collezionato molte insufficienze e la promozione la ottiene soltanto grazie a una voce che si chiama “flussi informativi” e che monitora i tempi per l’invio dei dati alla Regione: che a scuola è come ottenere 10 in educazione fisica.
Eccoli qua i punteggi: 10 per la razionalizzazione della rete ospedaliera; 9 per la spesa del personale; 3 per la spesa per acquisizione di beni e servizi; 20 per i flussi informativi (rispetto della tempistica stabilita per l’invio alla Regione dei dati); 3 per Sanità elettronica e procedure informatiche; 3 per gli adempimenti relativi alla dematerializzazione della ricetta cartacea; 5 per l’adozione degli strumenti di programmazione entro i termini previsti; 3 per il rispetto degli obblighi aziendali con gli erogatori privati; 4 per gli investimenti in edilizia sanitaria; 5 per le attività libero-professionale intramurali; 5 per i controlli in materia di appropriatezza e legittimità delle prestazioni sanitarie; 0 per la mobilità sanitaria; 6 per il contenimento delle liste d’attesa; 5 per sicurezza e rischio clinico; 10,8 per la realizzazione del piano regionale della prevenzione; 5 per l’attuazione dei provvedimenti regionali di riordino dell’assistenza territoriale convenzionata; zero per il rispetto delle percentuali di prescrizioni di farmaco generico; zero per l’incremento di cure domiciliari; 9 per le attività di profilassi e prevenzione sugli animali; 20,125 per la valutazione sul rispetto degli adempimenti. In totale122,95.
Poco meno il punteggio totale di Mancini: 122,29 su 200.
Entrambi hanno riportato zero per la spesa farmaceutica, non essendo riusciti a rispettare il tetto imposto dalla legge, una nota dolente per tutte le Asl: entrambi quindi hanno sforato la spesa di una percentuale superiore all’1 per cento.
Per la mobilità sanitaria Mancini ha ottenuto un punteggio alto, 10, segno che almeno a Pescara è stato migliorato il saldo tra mobilità attiva e passiva, e che sono stati ridotti i ricoveri in mobilità passiva. Che invece a Chieti sono aumentati (Flacco ha riportato zero nella valutazione). Anche sul contenimento delle liste d’attesa, Mancini batte Flacco: 7,5 contro un punteggio di 6.
ps: segno che sulla sanità c’è ancora molto da lavorare.
twitter@ImpaginatoTw