"Tutto così in fretta", esordio narrativo per il giornalista Paolo Mastri


Il libro verrà presentato in anteprima nazionale a L'Aquila, sabato 9 dicembre alle ore 18 a Palazzo Fibbioni


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
06/12/2017 alle ore 22:44



Debutto narrativo per il giornalista Paolo Mastri con il romanzo “Tutto così in fretta”, che verrà presentato in anteprima nazionale a L’Aquila, sabato 9 dicembre alle ore 18 a Palazzo Fibbioni.

Con l’autore dialogherà Gabriele Lucci, scrittore e critico cinematografico, e l’ attrice e doppiatrice Tiziana Irti leggerà alcuni passi tratti dal libro.

Capo della redazione di Pescara de “Il Messaggero”, scrittore, autore e conduttore di programmi televisivi, Paolo Mastri – che da oltre trent’anni si occupa dei principali fatti della cronaca giudiziaria, economica e politica dell’Abruzzo – esordisce con un romanzo coinvolgente, dai tempi narrativi stretti e concentrati, come in un film: eventi e personaggi sono definiti con tratti rapidissimi e brillanti.

In “Tutto così in fretta” si intrecciano, la storia di Pescara nel suo pieno boom economico e la storia politica della Nazione, tra trame occulte e dietrologie degli anni di piombo, tra finzione narrativa e strategia del terrore. Paolo Mastri, attingendo dai documenti della commissione bicamerale d’inchiesta sul rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, si confronta con quei cinquantacinque giorni che cambiarono la storia d’Italia.

Siamo alla fine degli anni Settanta. Mancano meno di otto ore al rapimento di Aldo Moro e all’uccisione dei cinque uomini della sua scorta quando il sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Prati viene ucciso sotto casa dell’amante Silvana Di Labio, vedova del costruttore più in vista della città. Testimone oculare del delitto è Roberto Tintori, il sarto della Pescara bene, da due mesi ingaggiato come informatore del Sisde sotto la pressione di un ricatto.

Sul caso indaga il capitano Luise, il capo centro del servizio segreto interno, fino a quel momento alle prese con le indagini su un misterioso assalto all’armeria della Polizia ferroviaria, dietro il quale si intuisce l’ombra di Riccardo Venturi, l’imprendibile terrorista nero implicato nella stagione delle stragi sui treni, custode del bottino della rapina del secolo.

Il filo invisibile che lega gli avvenimenti di quel marzo 1978 arriva fino al peccato originale della città protagonista del più formidabile miracolo economico del dopoguerra e all’ultimo dei suoi segreti: un ricchissimo affare, forse il più ricco di tutti, che sta prendendo forma all’ombra di un patto folle in grado di minare la sicurezza nazionale più di terrorismo e trame golpiste. 

La verità nascosta in quattro cassette di sicurezza sembra essere a un passo, ma, nei cinquantacinque giorni seguenti, fino a quel tragico 9 maggio, l’impazzimento politico e istituzionale provocato dai registi occulti del caso Moro ostacola il lavoro del capitano Luise.

Paolo Mastri è nato a L’Aquila nel 1962. Per “Il Messaggero” ha firmato inchieste sugli intrecci tra politica e affari e sugli interessi della grande criminalità, dal narcotraffico all’ecobusiness, al riciclaggio di denaro nell’economia pulita. Ha collaborato con “La Stampa” e la Rai. Ha già pubblicato “3.32 L’AQUILA – Gli allarmi inascoltati” e “Il Quinto Abruzzo”, per i quali ha raccolto riconoscimenti ai Premi Majella, Histonium, Lamerica, Nassiriya, Città di Cattolica, Giuseppe Giusti. Ha ricevuto inoltre il Premio giornalistico Polidoro e il Premio Monte Strega.

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