Sempre più remota l’ipotesi che la legge sullo ius soli veda la luce. La Conferenza dei Capigruppo del Senato ha infilato all’ultimo punto del calendario il provvedimento sulla cittadinanza e ha puntato tutto sul biotestamento, forte del sostegno di una larga parte dell’opinione pubblica.
Il Pd farà di tutto per approvarlo e Zanda ritiene che ci siano tutti i margini affinché l’agenda, prima della pausa natalizia, possa essere “interamente rispettata”, ma in realtà mancano i numeri e il ricorso alla fiducia equivarrebbe ad una bocciatura della norma sui diritti.
LA LEGGE
Il ddl sullo Ius soli, approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato, prevede la concessione della cittadinanza a chi è nato in Italia da genitori stranieri, dei quali almeno uno sia in possesso del diritto di soggiorno permanente o del permesso di soggiorno di lungo periodo. Lo ius culturae, invece, riguarda i minori stranieri nati in Italia o che siano arrivati entro i dodici anni: possono acquisire la cittadinanza qualora abbiano frequentato regolarmente un percorso scolastico per almeno cinque anni nel territorio nazionale. Anche in questo caso i genitori devono essere in possesso di un permesso di soggiorno.
La dichiarazione della volontà di acquisire la cittadinanza italiana deve essere espressa dai genitori entro il compimento della maggiore età dell’interessato. Qualora il genitore non abbia reso la dichiarazione di volontà, il ragazzo può presentare lui stesso la richiesta di cittadinanza tra i 18 e i 20 anni.
LE OPINIONI
L’argomento si è rivelato scottante, le opinioni divergenti e negli ultimi tempi, dopo 13 anni di polemiche e diatribe, a ravvivare il dibattito è stata la rinuncia del Pd a portare avanti con reale convinzione - a differenza di quanto a lungo annunciato - una battaglia di civiltà, che pare destinata ad essere immolata sull'altare degli interessi di bottega in vista del voto.
Contrario il coordinatore di Noi con Salvini Abruzzo, Giuseppe Bellachioma: “In un momento come questo, in cui il Paese è attraversato dalla crisi economica, sociale e morale, presente in ogni settore, a partire dalla sanità, passando per la scuola, l’industria, fino al commercio e all’artigianato, lo ius soli pare una forzatura, una pura etichetta elettorale che la sinistra vuole mostrare in vista delle prossime elezioni”.
“Domenica prossima – continua Bellachioma - ci riuniremo per una grande manifestazione organizzata da Salvini a Roma, in piazza Santi Apostoli, per dire ‘no allo ius soli, l’Italia non è in vendita’. Se continuiamo in questo verso finiremo con il fare dell’Italia un reparto di maternità, la cittadinanza invece può essere attribuita solo in virtù di una serie di presupposti, seguendo un percorso giuridico e sociale. Speriamo solo che a qualcuno non venga in mente di anticipare i lavori in calendario”.
Dello stesso parere Marianne Wild, dirigente abruzzese del Movimento Nazionale per la Sovranità che aggiunge: “Solo coloro che dimostrino di avere la nostra mentalità, la nostra cultura e l’amore per questa Patria, possono ottenere la cittadinanza italiana, ma di certo non chi viene qui per caso”. Wild propone di prendere esempio dagli altri paesi: “si dovrebbero sottoporre gli stranieri a colloqui e a prove d’esame”.
Sul fronte opposto si schiera Antonio Castricone, parlamentare del Pd, senza alcun dubbio favorevole all’approvazione della legge sulla cittadinanza, in linea con il suo partito. ”Anche se all’ultimo punto, sono contento che lo ius soli sia rientrato in calendario – osserva il deputato abruzzese -. A chi dice che questa legge non sia la priorità chiedo di indicarmi quali siano allora le priorità. Qualcuno fa calcoli elettorali, ma questa legge e quella sul biotestamento sono passaggi importanti che compiono la chiusura di una serie di riforme che per merito di questa legislatura, e in particolare del Pd, sono state fatte”.
I grillini, invece opteranno per l’astensione. “Chiamati al voto - riferisce la consigliera pentastellata al comune di Chieti Emanuela D’Arcangelo - i rappresentanti del Movimento 5 Stelle si asterranno al Senato, così come hanno fatto precedentemente alla Camera. E non posso che essere d’accordo con le scelte dei nostri rappresentanti – rimarca -. Lo ius soli, se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni, è già un fatto acquisito. Chi vuole, al compimento del diciottesimo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano. Quindi questa proposta riguarderebbe solo i figli di cittadini stranieri che transitano in Italia. E chi entra in Italia, infatti, entra in Europa, diventando cittadino europeo. lo ius soli – sottolinea la consigliera- dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con tutti gli Stati della Ue e sarebbe il caso di stabilire una linea condivisa da tutti gli Stati membri”.
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