Cosa è successo (e quanti abruzzesi c'erano) al Congresso nazionale dei meloniani a Trieste


Al di là delle novità di simbolo e slogan, spiccano l'ingresso della Santanché e il veto verso gli ex colonnelli (Alemanno e Menia)


di Isabella Falco
Categoria: ABRUZZO
04/12/2017 alle ore 14:45

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Giorgia Meloni è stata confermata presidente di Fratelli d'Italia per acclamazione durante il congresso nazionale al PalaRubini di Trieste.

"Sono molto felice del lavoro che abbiamo fatto in questi due giorni" - ha commentato -. Noi non siamo più solo il partito della destra italiana, che chiaramente difendiamo, siamo un movimento che vuole guardare a tutti i patrioti italiani, a tutti quelli che indipendentemente dalla storia dalla quale provengono pensano che l'amore per l'Italia venga prima di tutto il resto".

 

AN ADDIO

Nel nuovo simbolo non compare più la scritta Alleanza Nazionale, ma mantiene la fiamma: “La nostra storia resta ma si va avanti. Ci candidiamo a essere una credibile alternativa di governo" – ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia che non vuole ‘inciuci’ con le due sinistre, ma “liste pulite” per creare una coalizione di centrodestra che si candidi a governare il paese. “Se non ci saranno le condizioni per farlo – ha preannunciato la Meloni- valuteremo altre strade, anche una corsa in solitaria”.

 

E ADESSO?

“Risultato positivo e partecipazione oltre le aspettative” commenta con ImpaginatoQuotidiano il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale Giandonato Morra che traccia un bilancio dell’assemblea dei meloniani di Trieste. “Erano presenti oltre 4 mila delegati di diritto provenienti da tutta Italia, eletti nei congressi provinciali che si sono celebrati nelle scorse settimane. All’iniziativa hanno partecipato anche personaggi della cultura, della società civile, del giornalismo, gli interventi sono stati di altissimo livello e dopo quello della Meloni, ho apprezzato il discorso di Guido Crosetto, punto di riferimento per il mondo delle professioi e dell’imprenditoria”.

Morra riferisce anche delle novità annunciate dalla stessa Meloni sul palco del PalaRubini. “I senatori Stefano Bertacco e Bartolomeo Amidei ex FI e Bruno Mancuso ex Ap hanno deciso di aderire a Fratelli d’Italia. E poi – aggiunge il coordinatore del partito in Abruzzo- con grande soddisfazione è stato proclamato l’ingresso di Daniela Santanché”.

La deputata berlusconiana infatti ha lasciato Forza Italia per aderire a Fratelli d'Italia: “Sono tornata a casa, nella mia famiglia, dove Fini non mi ha permesso di stare, lui che ha distrutto un sogno – ha commentato la Santanchè-. Devo dire grazie a Giorgia che ha ricostruito questa casa e mi ha permesso di tornare dove sono nata. Sono emozionata – ha concluso - metterò la mia passione per aiutare Giorgia, non voglio togliere spazio a nessuno e non chiedo nulla”.

 

SCINTILLE CON LA LEGA

Il centrodestra quindi riprende vigore e sembra sempre più unito, anche se non sono mancate frizioni con la Lega, dopo che Gianni Alemanno, Francesco Storace e il triestino Roberto Menia (che ha incassato l'endorsement di Massimo Fedriga, candidato leghista in pectore per le prosime regionali friulane) hanno annunciato l’avvio di un percorso politico che vedrà il Movimento Nazionale per la Sovranità alleato della Lega di Matteo Salvini alle prossime elezioni politiche del 2018.

“Storace e Alemanno hanno costruito da poco un partito del quale non si sconoscono bene le fattezze – puntualizza Morra- e non mi sembra siano molto presenti sul territorio. Questa loro alleanza con la Lega stona un po’, ma onestamente il tema non è stato affrontato al Congresso”.

Il coordinatore regionale di FdI sostiene che l’elettorato di centrodestra sia già unito da tempo e auspica che anche i partiti di riferimento trovino una sintesi: “L’obiettivo è quello di mettere insieme l’area moderata rappresentata da Fi, le forze politiche che sono l’espressione delle destra sociale e moderna con la Lega, che ha compiuto passi da gigante, diventando sempre di più un partito nazionale. Adesso sarebbe il caso di esplicitare quello che gli elettori di centrodestra hanno già capito in un’ipotesi elettorale”.

 

LEGA VS FI

Intanto, nella Lega, nelle ultime cresce il malessere nei confronti di Silvio Berlusconi e monta il sospetto che l'ex Cavaliere non stia affatto lavorando ad un Centrodestra unito e vincente ma che voglia soltanto prendere il maggior numero di voti possibile. “L’ex premier è è un highlander ed ha grandi capacità politiche. Noi lavoriamo perché sia una componente importante, ma una componente di un’alleanza”.

 

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