Apperò che grinta e che coraggio e che forza e che meraviglia, Alberto Brignoli. E che c’entra mai lui con l’Abruzzo?
C’entra c’entra, e lo vedrete alla fine. Va a lui il secondo Apperò di oggi, va al portiere del Benevento che ha segnato al 95esimo il gol del pareggio e che col suo gol da portiere ha regalato alla squadra campana il primo punto in serie A. Ma mica solo questo è il suo merito.
E’ bellissima quella rete storta, che arriva da dove e soprattutto da chi non te l’aspetti, e contro il Milan, mica una squadra qualsiasi, ma una squadra costata 230 milioni solo di campagna acquisti. Era la partita d’esordio del neo allenatore Rino Gattuso, detto non a caso Ringhio, bandiera rossonera chiamata per risollevare le sorti della squadra.
E ci teneva assai, Ringhio, a questa partita: aveva incitato i suoi a scendere in campo come in una partita di champions league.
“Dalla panchina sentivo “sali, sali”: eravamo sotto 2-1 e non c’era più nulla da perdere, io ho pensato: 2-1 o 3-1 fa lo stesso, ho chiuso gli occhi e sono andato a saltare, quando li ho riaperti la palla era in rete. Ho fatto un tuffo da portiere, non da attaccante”.
Apperò che bravo, Brignoli.
ps1: la morale di Apperò è questa: Ringhio e chi ringhia, e si presenta tronfio e pronto a spaccare le montagne torna a piedi, Benevento non a caso è la città delle streghe. Sapevatelo.
ps2: Presso la rete inviolata il portiere
– l’altro – è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa – egli dice – anch’io son parte.
Questa è la fine della poesia di Umberto Saba, riscritta da Brignoli. Pure poeta.
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