Poltrone a gogo. Ha un cuore grande la Regione Abruzzo, che più grande non si può. Così giorni fa ha trovato una sistemazione anche per Giorgio D’Ambrosio, ex sindaco di Pianella, ex parlamentare, ex presidente dell’Aca, attuale segretario del Ps condannato per peculato, per ripagarlo della sospensione dal suo impiego al Comune di Pescara: ecco pronta per lui una poltrona ad Abruzzo sviluppo, società partecipata dalla Regione che negli ultimi tempi ha visto crescere a dismisura il suo potere e la sua gloria. Ma non se ne fa niente: alla fine è proprio D’Ambrosio che fa bella figura, sicuramente migliore di D’Alfonso che gli ha ritagliato quel posto, perché risponde no grazie, “sono lusingato ma rinuncio: temono il mio rientro in politica, ma stiano sicuri: prima o poi ci sarà”.
Ma prima del “no grazie”, ecco la denuncia di Forza Italia:
“Continuano senza sosta e senza vergogna le nomine e gli incarichi elargiti da questo Governo regionale che adesso addirittura riesuma uno storico, “discusso” e “chiacchierato” personaggio della politica pescarese come Giorgio D’Ambrosio all’interno di Abruzzo Sviluppo. Personaggio già condannato e decaduto e incompatibile da tutte le sue cariche istituzionali per reati contemplati nella Legge Severino”,
dicono i consiglieri regionali Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri.
“Se dovesse corrispondere al vero la notizia della nomina dell’ex Presidente Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) all’interno della società in house Abruzzo Sviluppo saremmo di fronte ad una scelta inopportuna, inqualificabile e deplorevole che offende la politica e le stesse istituzioni regionali. A questa presumibile nomina si aggiunge anche quella del dr. Luciano Procacci quale nuovo presidente del Collegio sindacale sempre di Abruzzo Sviluppo. Da beneficiario diventa controllore!!!”
aggiungono i due esponenti azzurri. Infatti dalla graduatoria pubblicata per i fondi del microcredito ‘Competitività regionale e Occupazione’ si evince che Procacci si sia classificato al n.659 per usufruire, attraverso lo scorrimento della graduatoria, di specifici fondi.
“Pertanto il Governo regionale – concludono Febbo e Sospiri – in questi anni ha dimostrato il suo vero volto, ossia una macchina che dispensa solo incarichi, prebende, consulenze e finanziamenti a pioggia omettendo e stralciando ogni volta la logica delle legislazioni e norme vigenti, della meritocrazia e della trasparenza”.
ps: avanti un altro. Chissà quali graduatorie faranno scorrere, adesso, alla Regione.