Autostrade, Carlo Toto: non possiamo essere il bancomat di Anas


"Ora la messa in sicurezza A24 e A25 a rischio. Intervengano le Regioni"



Categoria: ABRUZZO
06/06/2017 alle ore 20:05



L’azionista di riferimento del Gruppo Toto che controlla la Concessionaria SdP scende in campo, dopo l’approvazione nella scorsa settimana di un subemendamento che destina all’Anas i canoni che SdP paga al Ministero ogni anno. Lo fa con una dichiarazione-appello ai presidenti delle due Regioni, Lazio e Abruzzo.

“In queste settimane di inizio estate si sta consumando uno scippo ai danni di Lazio e Abruzzo, e le due Regioni brillano per il silenzio assordante con cui assistono agli eventi. Le autostrade A24 e A25 non possono più svolgere il ruolo di cassa continua dell’Anas, per coprirne le falle di bilancio. L’Anas non ha più nulla a che fare con queste due autostrade dalle quali, comunque, in soli dodici anni di gestione privata, ha incassato qualcosa come 670 milioni, con una rata annuale di 56 milioni.

Ecco perché dico che questa è una partita decisiva, che si sta giocando su una infrastruttura cruciale per i territori di due Regioni.

La messa in sicurezza urgente di A24 e A25 rischia di pesare solo sulle tasche dei cittadini laziali e abruzzesi. Infatti, con un emendamento alla Manovra del Governo, all’ultimo minuto, sono stati attribuiti all’Anas i fondi per i canoni che ogni anno il gestore SdP paga al Concedente, che è il Ministero dei Trasporti. Si tratta di una cifra importante che raggiunge i 630 milioni, a fine concessione, una parte dei quali dovrebbero servire proprio a sostenere la messa in sicurezza urgente dei viadotti, garantendo così una politica di contenimento delle tariffe autostradali.

Regalare queste somme all’Anas significa una sola cosa: i lavori di messa in sicurezza urgente li dovranno pagare i cittadini, con un aumento delle tariffe autostradali. Altrimenti li deve pagare il Ministero con propri fondi, che oggi non ha, così da scongiurare nuovi rincari. Davanti a questa contraddizione finanziaria e normativa i lavori autorizzati rischiano di essere fatti solo parzialmente.

Mentre i proventi dalla gestione di A24 e A25 andranno da un’altra parte. A quel punto il Ministero non potrà sostenere i lavori e chiederà al gestore SdP di coprire la spesa, aumentando le tariffe autostradali.

Mi aspetto che i maggiori rappresentati dei territori interessati, ed in primis le due Regioni, facciano sentire la propria voce. In ballo c’è una partita che si chiama sicurezza di una infrastruttura strategica in caso di calamità.

Ricordo poi che questa è l’unica autostrada assegnata con bando europeo, che per ogni euro di tariffa il 60% va allo Stato, e solo il 40% resta al gestore, che con queste somme deve fare le manutenzioni, e remunerare il personale. Strada dei Parchi è un’azienda del territorio che dà lavoro, direttamente, a circa cinquecento persone. I lavori di messa in sicurezza rappresentano una grande occasione di lavoro per migliaia di persone per diversi anni. Anche questo è in ballo in questa partita”.