Lotta contro i cambiamenti climatici: "L'uscita dal nucleare? Un errore"

Amburgo. Alla Conferenza mondiale sul clima di Bonn la Germania è nel dilemma. Ricercatori come il climatologo James Hansen e i lobbisti chiedono che la Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici riconosca e promuova le centrali nucleari come eco-compatibili. Quasi nessun rappresentante del futuro governo ama parlare dell’argomento. La classificazione come favorevole al clima potrebbe aprire ai sostenitori l’accesso all’ambito del Fondo delle Nazioni Unite per il clima, che finanzierà nei Paesi poveri la transizione energetica verso l’energia prodotta dal gas, a basse emissioni di anidride carbonica. Si dovrebbe promuovere la costruzione di centrali nucleari, come l’energia eolica, l’energia solare o l’energia idroelettrica?

Gli scienziati hanno avvertito la Conferenza sul clima in una lettera aperta: “L’energia nucleare non è una soluzione adeguata per il cambiamento climatico: è troppo sporca, troppo pericolosa e troppo lenta nella costruzione per dare un contributo significativo alla soluzione della crisi climatica”. Rischi a parte l’energia nucleare, considerando l’intera catena combustibile, produce anche CO2, secondo il rapporto di ricercatori, fisici e medici. L’uscita dal nucleare per molti Paesi è problematica, a meno che non siano favoriti da abbondanza di vento, acqua o geotermia come l’Islanda, la Norvegia o l’Uruguay. Se la Germania producesse ancora oggi tanta energia nucleare quanta nel 2000, metà delle centrali a lignite non sarebbero più necessarie. Il Paese ha un dilemma: da dove prendere l’elettricità dal momento che le tecnologie sono ancora carenti per potersi affidare esclusivamente alle energie rinnovabili? Il climatologo James Hansen della Columbia University, negli Stati Uniti, uno dei più agguerriti contro il riscaldamento globale, ha chiesto un’espansione dell’energia nucleare alla Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici a Bonn con l’obiettivo di rallentare il riscaldamento, ritenendo un errore uscirne.