Fusilli alla romana: cinque piddì abruzzesi attovagliati a Montecitorio

Tutti insieme, forse appassionatamente. E mai come ieri sera. I parlamentari abruzzesi del Pd si sono visti a cena in una trattoria romana, vicino a Montecitorio.

Che ci fanno insieme Toni Castricone e Gianluca Fusilli che fino a ieri non si stavano molto simpatici o con Maria Amato, la pasionaria del Pd o ancora con Vittoria D’Incecco?

Non è una consuetudine tra i cinque piddì ritrovarsi di fronte a un piatto di amatriciana, proprio no. Fusilli e Ginoble invece da tempo hanno un rapporto molto stretto tanto che il figlio del parlamentare pescarese al collega teramano del padre lo chiama affettuosamente “il boss”.

Che se solo lo sapesse il presidente della Regione Luciano D’Alfonso gli prenderebbe un colpo: Ginoble non a caso è il suo nemico numero uno, da sempre e adesso ancora di più.

Eccoli sorridenti, che si sparano un selfie. “Fine giornata di lavoro. Onorato di avere questi amici #stimaeaffettowlabruzzo”, scrive Fusilli su Facebook.

A cena sicuramente i cinque ci sono andati per prepararsi alla Direzione regionale del Pd che si terrà lunedì alle 18.30 a Pescara, unico punto all’ordine del giorno l’analisi politica.

Punto così vago che nasconde invece il problema delle candidature. E i cinque si saranno posti un interrogativo: chi si farà indietro, chi tra noi si vuole ricandidare e chi no? Nessuno, a quanto pare, sembra deciso a farsi da parte, e perché mai, solo per lasciare campo libero a Dalfy o qualche suo fedelissimo? Oppure a Federica Chiavaroli che secondo indiscrezioni potrebbe essere candidata col Pd?

Insomma, se ieri sera dalla cena sono usciti sorridenti, e si sono sparati pure un selfie, vuol dire che hanno stretto un patto. E se i simboli valgono qualcosa, un patto stretto a Roma è sicuramente contro l’Abruzzo.

ps: D’Alfonso è avvisato, ma non mezzo salvato.

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