Schiera l’artiglieria pesante Luciano D’Alfonso (pesante si fa per dire) per rispondere alla provocazione del segretario pd di montesilvano Enzo Cantagallo sulla Nuova Pescara capoluogo di regione, non bastano più i risponditori automatici, i vari Balducci D’Alessandro Catena, ci vogliono pezzi forti. Forti per modo di dire, perché fino a questo momento sarebbero stati considerati in sonno secondo la metrica della massoneria (che in Abruzzo a quanto pare la fa da padrone), visto che erano mesi e forse anni che non si sentivano più i vari Marco Rapino segretario regionale del Pd, o Giuseppe Di Pangrazio presidente del Consiglio regionale o ancora Massimo Cialente ex sindaco dell’Aquila.
E invece oggi il presidente della Regione è costretto a convocare una conferenza stampa con gli angeli custodi: per parlare di Nuova Pescara e della legge sull’Aquila capoluogo, stamattina alle 10.30, schiererà Marco Rapino segretario del Pd, Sandro Mariani, capogruppo Pd della Regione, Silvio Paolucci assessore regionale, Giuseppe Di Pangrazio presidente del Consiglio regionale, Pierpaolo Pietrucci consigliere regionale Pd, Camillo D’Alessandro che non guasta mai, Stefano Albano segretario del Pd e consigliere comunale dell’Aquila, Massimo Cialente, ex sindaco dell’Aquila, Americo Di Benedetto, presidente quinta commissione consiliare e consigliere comunale Pd all’Aquila e Francesco Piacente, segretario provinciale Pd all’Aquila.
E’ la prima volta che Dalfy si rende conto di non essere credibile se parlerà da solo, e allora eccoli pronti i supporti, il coro, i garanti, chiamiamoli come ci pare: non basta una sola voce per convincere gli aquilani che il capoluogo nonostante la Nuova Pescara resterà a loro, occorrono molte voci, occorrono garanzie, molte garanzie.
E’ uno che non ispira fiducia agli aquilani, Luciano D’Alfonso, non l’hanno voluto neppure in campagna elettorale all’Aquila, porta male, è il pescarese, è quello che preferisce la costa alla montagna: è “l’ex sindaco di Pescara”, meglio stia alla larga sennò perdiamo le elezioni. Le elezioni le hanno perse lo stesso, non basta che resti alla larga.
Persino Cialente ieri gli ha rifatto faccia e su Facebook pubblicamente lo ha invitato ad assumere una posizione chiara e dura “sulle stupide esternazioni di due personaggi in cerca d’autore”.
E’ un tema caldo, caldissimo, un argomento scivoloso quello del capoluogo. Cantagallo non è l’ultimo arrivato, è uno che a Dalfy gli tiene testa, che sa farlo cadere se vuole. E soprattuto sa che l’argomento del capoluogo a Pescara è molto condiviso e accarezzato da tanti supporter del governatore, anche da tanti che non si sono ancora palesati.
Sì, è un argomento scivoloso che persino la conferenza stampa di oggi non basterà a sedare, perché nessuno glielo potrà togliere dalla testa agli aquilani che sotto sotto ma neppure tanto sotto, Dalfy è proprio a questo che pensa: togliere il capoluogo all’Aquila. No, non era questo l’obiettivo della polemica di Cantagallo: Cantagallo voleva soltanto affossare la Nuova Pescara, ha imbroccato la strada giusta, ed è riuscito nell’intento. Per placare gli animi, non basteranno convegni e conferenze stampa: D’Alfonso dovrà stoppare la Nuova Pescara.
ps: poi tanto si vota e poi chi vivrà vedrà.
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