Madrid. Il giudice della Corte Suprema spagnola, Pablo Llarena, ha acconsentito a mandare in prigione il presidente dell’ex Parlamento catalano, Carme Forcadell con la possibilità di libertà previo pagamento di una cauzione di 150.000 euro. Gli ex membri dell’Ufficio parlamentare hanno optato per impegnarsi a rispettare la Costituzione spagnola e abbandonare ogni strategia di indipendenza per non fare la stessa fine dell’ex vice presidente della Generalitat catalana Oriol Junqueras e degli altri sette ex consiglieri per cui è stata decisa una detenzione preventiva.
Così Carme Forcadell e gli altri membri della presidenza, Lluís Corominas, Anna Simó, Lluís Guinó, Ramona Barrufet, tutti appartenenti a partiti indipendentisti, hanno accettato di pagare rispettivamente 25.000 euro entro una settimana per non finire dritti in prigione. Tutti gli imputati, compreso Josep Maria Nuet, che è stato provvisoriamente rilasciato, dovranno comparire ogni settimana in tribunale, consegnare il proprio passaporto e non potranno lasciare la Spagna. Necessaria inoltre la rinuncia a qualsiasi atto al di fuori del quadro legale e costituzionale spagnolo, considerata determinante dal magistrato per concordare la possibilità di evitare la reclusione. I deputati del PdCat indagati dalla Corte Suprema per i reati di ribellione, sedizione e appropriazione indebita hanno infine annunciato che non intendono appellarsi alla decisione del giudice Llarena. La notizia è stata riportata da tutti i principali quotidiani spagnoli, che sottolineano come il cambiamento di strategia messo in atto da Forcadell e dal resto dei deputati rispetto a quello di Junqueras e degli altri ex consiglieri è stato considerato come una frattura all’interno del movimento indipendentista.
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