Londra. I leader dell'Unione europea si stanno preparando a una possibile caduta del governo della premier britannica Theresa May entro la fine dell'anno: lo scrive il quotidiano "The Times" dopo che il governo di Londra ha perso ben due importanti ministri nello spazio di appena una settimana. Nella serata di ieri mercoledì 8 novembre la May ha licenziato su due piedi la ministra per lo Sviluppo internazionale, Priti Patel, richiamata d'autorità da una missione diplomatica in Uganda ed Etiopia, al termine di un tempestoso faccia-a-faccia al No. 10 di Downing Street durato appena 6 minuti; nei giorni scorsi a gettare la spugna era stato il ministro della Difesa Michael Fallon, travolto dallo scandalo delle molestie sessuali.
Le dimissioni della ministra Patel si erano fatte inevitabili a causa del crescendo di rivelazioni sugli incontri non autorizzati che la Patel aveva avuto lo scorso agosto durante la sua vacanza privata in Israele con esponenti di quel governo, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, e con i manager di alcune grandi aziende israeliane attive nei settori delle nuove tecnologie e della difesa. Questi sviluppi secondo il "Times" hanno fatto crescere negli ambienti Ue di Brussels il timore che al governo britannico si stia preparando un cambio di leadership o che addirittura la Gran Bretagna possa andare presto a nuove elezioni che potrebbero portare ad una vittoria del Partito laburista.
Il giornale cita anonimamente un alto funzionario europeo il quale ha commentato che il governo britannico è "sempre più fragile" e che "la debolezza di Theresa May rende molto difficili i negoziati" sulla Brexit: secondo la fonte in questione, a questo punto Bruxelles sta considerando tutti gli scenari possibili, inclusi una "disordinata" uscita della Gran Bretagna senza un accordo sui nuovi rapporti con l'Ue e persino una marcia indietro sulla Brexit dopo eventuali nuove elezioni. Intanto a Londra probabilmente già entro la giornata di oggi avverrà un ulteriore mini-rimpasto del gabinetto: per il posto di ministro per lo Sviluppo internazionale si fanno i nomi di Penny Mordaunt, l'attuale sottosegretaria al Welfare, e di Andrea Leadsom, la leader dell'ala "dura" pro-Brexit che contese alla May la leadership del Partito conservatore dopo il referendum che ha sancito il divorzio della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
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