Che fine farà il Tribunale di Sulmona? Ecco cosa può succedere prima (o dopo) la proroga

Che fine farà il Tribunale di Sulmona? Un tavolo istituzionale di parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, ordini professionali e associazioni di categoria per rilanciare la battaglia a difesa del Palazzo di Giustizia. È l'obiettivo principale indicato dal vertice tra Consiglio dell'Ordine forense e sindaci dei Comuni di Scanno, Pratola Peligna, Roccaraso, Pescasseroli, Campo di Giove e altri del Centro Abruzzo.

La scadenza della proroga accordata ai quattro tribunali abruzzesi di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto è fissata al 2020 e il consiglio dell'ordine forense del Tribunale Peligno ha ripreso la battaglia affinché il presidio di giustizia sia definitivamente salvato. All'incontro hanno partecipato anche il presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto, il procuratore, Giuseppe Bellelli e la senatrice Paola Pelino.

 "Abbiamo tutte le carte in regola per mantenere in vita il tribunale di Sulmona - riferisce a ImpaginatoQuotidiano  la senatrice di Forza Italia- e alle motivazioni già messe in evidenza nel passato altre se ne sono aggiunte a favore. Il Presidente, nel corso dell'incontro, ci ha illustrato tutti i dati che dimostrano quanto sia importante mantenere in vita un tribunale importante non solo per la città di Sulmona, ma anche per i comuni limitrofi. Anzi - aggiunge Pelino- chiederemo addirittura che venga ampliato il territorio di pertinenza del Tribunale, così come era un tempo, quando addirittura comprendeva anche Scafa".

La senatrice rimarca la rilevanza di un tribunale che secondo la  classifica nazionale de Il Sole 24 Ore si posiziona al quinto posto per efficienza e produttività.  Inoltre -aggiunge  - nella località ovidiana "è  presente anche il carcere di alta sicurezza" (dove si sconta il 41 bis). "Istituiremo un nuovo tavolo istituzionale - conclude Pelino- e presenteremo un nuovo dossier da presentare al governo".

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