Berlino. Era il giugno del 2011 quando il Segretario generale della Nato, il danese Anders Fogh Rasmussen, annunciò una riforma dell’Alleanza atlantica in vista delle sfide del futuro. Dopo sei anni, questo mercoledì e domani ci sarà un incontro dei ministri della Difesa dell’Alleanza. Nel frattempo ci sono state l’annessione della Crimea da parte della Russia e la guerra nell’Ucraina orientale. Proprio per questa ragione la Nato sta tornando a rafforzare la propria presenza nei Paesi del Baltico e in Polonia. Ma per far ciò, avvertono i generali, occorre mantenere aggiornate le strutture ed occorrono piani concreti.
“Si tratta di tenere conto del cambiamento dell’ambiente della sicurezza”, ha dichiarato Jens Stoltenberg, il successore di Rasmussen. Le risorse attualmente disponibili sono di 7 mila in 7 centri di comando, mentre nel 2011 erano 22 mila in 33 sedi. Il Segretario ha annunciato la creazione di due nuove sedi operative: una a Mons in Belgio e una a Norfolk in Virginia. Attualmente ce ne sono tre: a Brunssum, nei Paesi Bassi e a Napoli. Una delle nuove sedi sarà responsabile dei collegamenti marittimi tra il Nord America e l’Europa. È necessario “rafforzare la nostra capacità di proteggere i collegamenti marittimi”, ha detto Stoltenberg. Un altro obiettivo è quello di assumersi la responsabilità di ricostituire le truppe e le attrezzature in Europa. Anche alla difesa informatica deve essere data una priorità più elevata nell’ambito della riforma. Finora non è chiaro dove sarà il nuovo centro di comando europeo, che dovrebbe essere il più centrale possibile per motivi logistici. Dovrebbe essere la Germania che, come ha osservato Stoltenberg, è “al centro dell’Europa”. Al fine di sostenere le forze di sicurezza afgane, la Nato intende rafforzare la propria missione di formazione “Resolute Support”. Il numero di soldati è aumentato da 13.000 a 16.000. La maggior parte dei rinforzi provengono dagli Stati Uniti. L’ambasciatore Usa Kay Bailey Hutchison, tuttavia, ha richiesto espressamente il sostegno degli alleati. La Germania finora ha inviato solo 980 soldati.
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