Chiuso sansificio Vecere. Guerra tra gli abitanti di Treglio e gli agricoltori


La Regione non rilascia l'autorizzazione: "L'impianto è insalubre". Febbo (Fi): "Decisione assurda. Oltre 400 frantoi bloccati"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
07/11/2017 alle ore 17:03



Notificato al Sansificio Vecere Srl di Treglio (Ch) il parere negativo della Regione Abruzzo al rilascio dell'Autorizzazione unica ambientale (Aua) richiesta dai Sansifici per proseguire l'attività per altri 15 anni. L'impianto, classificato come 'insalubre di prima classe' aveva ripreso a funzionare senza autorizzazione, scaduta il 31 dicembre 2016.

Alla Conferenza dei servizi per discutere della questione che si è svolta a Pescara lo scorso 30 gennaio, il Comune di Treglio aveva dato parere negativo per il problema delle emissioni in aria, "per questioni igienico –sanitarie e di rispetto ambientale, per tutelare la salute pubblica dato che nella zona vivono decine di migliaia di cittadini". Anche dalla Asl era giunto il parere “non favorevole, considerato che non si conosce la qualità dell'aria della zona e che il sansificio può arrecare pericolo alla salute pubblica". Il Comune di Treglio, inoltre, nella Conferenza dei servizi, aveva anche chiesto che il procedimento autorizzativo venisse assoggettato a Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) dato che il sansificio Vecere si trova a ridosso di un Sito di interesse comunitario (Sic), il “Fosso delle farfalle”, e che quindi nella programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei luoghi e che lo studio di impatto ambientale dovrà contenere anche gli elementi sulla compatibilità fra progetto e finalità conservative del sito.

"Quest'anno – osserva il sindaco di Treglio Massimiliano Berghella- l'azienda non avrebbe dovuto riaprire i cancelli, essendo senza autorizzazione. Invece l'ha fatto. La ricomparsa del fumo dal camino ha sconcertato la cittadinanza ed ora è a rischio anche il rapporto di fiducia che la stessa dovrebbe  avere con le istituzioni. I cittadini - prosegue Berghella- sono tornati a lamentarsi, in questa circostanza, per l'odore acre ed il fumo. Inoltre l'azienda ha creato confusione e false aspettative negli imprenditori agricoli, dato che adesso, dopo il provvedimento regionale, ha dovuto spegnere il camino e smettere di  ricevere sansa da destinare alla lavorazione". 

“Si tratta di una vicenda che interessa tutto il territorio e non solo il Comune di Treglio - sostiene il primo cittadino - e per questo sabato scorso c'è stata una riunione con i sindaci dei centri limitrofi, che condividono appieno la linea dell'amministrazione comunale di Treglio, sia nella necessità di trovare una immediata soluzione al problema che si è creato per i frantoiani, sia nell'avviare un inderogabile  progetto di delocalizzazione. I sindaci inoltre chiedono un impegno immediato e un incontro in Regione per  una soluzione condivisa ed efficace”. 

Non è dello stesso parere il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che si scaglia contro la Regione a difesa degli interessi degli agricoltori: "La Regione intervenga tempestivamente per riaprire e riattivare il sansificio 'Vecere' prima che venga danneggiata in maniera irreparabile la stagione 2017 della raccolta delle olive. Questo esecutivo regionale si assumerà la responsabilità di aver distrutto il nostro olio extra vergine d'oliva per incapacità di trovare una soluzione al problema inerente lo stabilimento sito in Treglio". 

Secondo il consigliere si tratterebbe di un "pasticcio  causato dall'inefficienza e dalla leggerezza di assumere decisioni concrete e risolutive da parte della Regione Abruzzo: siamo in piena campagna olearia ed è inconcepibile come l'unico sansificio regionale venga improvvisamente chiuso  mettendo in ginocchio e in difficoltà sia i frantoi sia le aziende agricole che proprio in queste settimane sono in piena attività con la raccolta delle olive. Sono più di 400 frantoi per conto della 60.000 aziende agricole  che conferiscono sanse allo stabilimento di Treglio per un quantitativo di sansa pari a 40 mila tonnellate che generano un fatturato di oltre 10 milioni di euro. Dietro i 400 frantoi ci sono le 60.000 piccole, medie e grandi aziende agricole, che da oggi si trovano in seria difficoltà nel momento in cui gli stessi frantoi saranno costretti a chiudere i cancelli perché impossibilitati a smaltire il loro sottoprodotto".

L'attività del sansificio "rappresenta nella filiera olivicola – spiega Febbo - una fase fondamentale senza la quale sarebbe impossibile la produzione dell'olio extra vergine di oliva. Da cinquant'anni  lo stabilimento Vecere è un punto di riferimento dei frantoi sia della regione  Abruzzo e sia delle vicine regioni Marche e Molise. Tutto questo avvantaggerà i nostri competitor stranieri  che riescono a trarre profitto sull'intera filiera dell'olio e uscire con il prodotto finito a prezzi molto più bassi. Infatti la chiusura del sansificio causerà la perdita di competitività al settore olivicolo abruzzese aggravando i nostri produttori di olio di ulteriori costi di trasformazione visto che fino a ieri ricavano utile dalla vendita della sansa , ma da domani saranno costretti a smaltire, non si sa in quale maniera , questo 'rifiuto' con un aggravio di costi. Basti vedere - conclude Febbo- come esempio il recente ritrovamento di scarti buttati nella riserva di Punta Penna a Vasto".