New York. L’Aviazione statunitense ha ammesso, il 6 novembre scorso, di non aver inserito nella banca dati federale informazioni circa la condanna per violenze domestiche della Corte marziale nei confronti dell’uomo che ha commesso una strage il 5 novembre a Sutherland Spring, a pochi chilometri dalla città di San Antonio, in Texas.
L’inserimento di quei dati, infatti, avrebbe impedito a Devin Kelley di poter acquistare le armi per sparare in chiesa e uccidere 26 persone. Lo rivela il quotidiano “New York Times”. L’uomo che non possedeva un porto d’armi, era stato condannato dalla corte marziale nel 2012 per violenze su sua moglie e suo figlio. Aveva quindi scontato 12 mesi di reclusione ed era stato poi congedato per cattiva condotta nel 2014. Da quell’anno si era dotato di un fucile semiautomatico e di tre altre armi. Le autorità dell’Aviazione Usa hanno avviato un’indagine interna per capire se altre procedure non sono state osservate, anche in relazione ad altri casi. Intanto è emerso che il movente alla base del gesto sia da ricercare nei problemi familiari dell’uomo che probabilmente mirava a colpire i suoceri che frequentano la parrocchia di Sutherland Spring, ma quel giorno erano assenti. Dopo una fuga precipitosa in macchina l’uomo è stato trovato morto. Non è chiaro se si tratti di suicidio o se, in uno scambio a fuoco fuori dalla chiesa, sia rimasto colpito a morte.
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