Chiunque abbia avuto a che fare con lei alla fine ci ha sbattuto il muso. Tutti ma proprio tutti i capi di governo europei, a cominciare da Berlusconi. Invece qui dall’Abruzzo, un giudice del tribunale di Sulmona quasi di prima nomina le ha confezionato una sentenza di quelle che lasciano il segno, persino su di lei, la tostissima Angela Merkel.
Apperò Giovanna Bilò, che bella e fiera sentenza quella depositata la scorsa settimana contro la Germania, e chi se l’aspettava.
Colpevole, la repubblica federale di Germania per l’eccidio dei Limmari, e non basta: il Comune di Roccaraso avrà diritto a un risarcimento di 1,6 milioni di euro e altri 5 milioni spetteranno agli eredi delle vittime.
La storia la conosciamo tutti, ed è una ferita ancora aperta per l’Abruzzo: tra il 16 ed il 21 novembre del 1943 a Pietransieri, nei pressi di Roccaraso, nel bosco di Limmari, i soldati tedeschi trucidarono 128 persone (molti anziani, 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese), senza motivo, ma per il semplice sospetto che la popolazione civile avesse sostenuto i partigiani. La rappresaglia dei tedeschi si accanì prima contro il bestiame razziato, poi i nazisti rastrellarono gli abitanti inermi che si trovavano fra i casali dei Limmari e li trucidarono.
I cadaveri restarono a lungo abbandonati nella boscaglia, nelle radure, fra le rovine dei casali, sepolti dalla neve. Scampò alla strage soltanto Virginia Macerelli, una bambina di sei anni che fu occultata e protetta dalle vesti della mamma.
L’eccidio, fino a oggi, era rimasto ancora senza colpevoli. E ci voleva un giudice giovane, un giudice donna, sensibile e coraggioso. Che ha restituito alla comunità di Pietransieri un po’ di giustizia. Senza timori, senza condizionamenti.
ps: Apperò Giovanna Bilò, che bella pagina ha scritto.