Chi plaude in Abruzzo alle proposte sul lavoro dei Vescovi italiani


Il Vademecum della Cei è stato presentato a Gentiloni nella Settimana Sociale dei cattolici svoltasi a Cagliari


di Lorenzo Dolce
Categoria: ABRUZZO
03/11/2017 alle ore 17:29



La Chiesa italiana presenta al Governo e all'Europa una serie di proposte finalizzate a migliorare il mondo del lavoro giovanile e ottiene il plauso del mondo imprenditoriale e sociale abruzzese. Se Confindustria Abruzzo parla di "argomenti importanti che devono stare sui tavoli di chi governa, anche se è fondamentale individuare i percorsi giusti per attuarli", per la Uil regionale si tratta di "un segnale che va nella direzione giusta".

Tutti concordano sul fatto che i Governi, nazionale e regionali, devono accompagnare e trasformare in risultati i segnali di ripresa che si intravedono, ma c'è comunque scetticismo sulla volontà della politica di raccogliere le proposte che arrivano dalla società.

 

IL NUOVO METODO DELLA CHIESA

Le proposte operative dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) sono state presentate in occasione della Settimana Sociale dei cattolici italiani che si è svolta nei giorni scorsi a Cagliari. Una serie di punti, concreti e subito cantierabili, illustrati dalla Cei al premier Paolo Gentiloni, che dimostrano come la Chiesa italiana abbia cambiato il suo approccio ai problemi del Paese: è infatti emerso un nuovo metodo, che ha al centro non più la semplice denuncia dei disagi, ma vere e proprie proposte concrete a partire dalle buone pratiche.

Sette, in tutto, le proposte operative che la Settimana Sociale dei cattolici italiani consegna alla politica. L'idea di fondo è quella di un patto tra le generazioni, volto non soltanto a creare lavoro, ma ad assicurare ai giovani un'occupazione "degna" e di "qualità".

 

I 7 PUNTI CEI

Quattro le proposte indirizzate al Governo italiano: formazione più legata al lavoro, investendo meno sull'università e più sulla "filiera formativa professionalizzante", con l'importante ruolo degli Its (Istituti tecnici superiori); revisione delle aliquote Iva, applicando un regime agevolato alle imprese che rispettano criteri sociali e ambientali; migliore gestione dei Piani individuali di risparmio (Pir), allargandoli anche alle piccole aziende non quotate; riforma degli appalti, superando il criterio del massimo ribasso per valutare anche la sostenibilità ambientale e sociale dell'offerta.

Tre, invece, quelle rivolte all'Europa e, in particolare, al presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani: inserimento dell'occupazione nello Statuto della Bce; armonizzazione fiscale ed eliminazione dei paradisi fiscali interni; investimenti infrastrutturali e produttivi.

 

IL RUOLO DELLA FORMAZIONE

Il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo, Giammaria De Paulis, nel giudicare positivamente le proposte della Cei e nel sottolineare che "le cose, però, oltre a dirle bisogna farle, e questo spetta alla politica", si sofferma sul valore della formazione.

"Servono strumenti che facilitino l'inserimento in azienda - dice - Bisogna dar vita ad un percorso formativo mirato, che soddisfi le esigenze aziendali. Ogni singola impresa ha le sue caratteristiche, quindi sono fondamentali gli stage ed è fondamentale che i giovani vivano le aziende".

Strategici, dunque, percorsi come l'alternanza scuola-lavoro e gli Istituti tecnici superiori, costituiti da scuole, università, imprese e enti di rappresentanza che collaborano per erogare corsi di specializzazione tecnica post-diploma. In Abruzzo ve ne sono quattro: quello sull'efficienza energetica, all'Aquila, quello sulla meccanica, a Lanciano, quello sull'agroalimentare e sistema moda, a Teramo, e quello sul sistema moda tessile-calzaturiero, a Pescara. "Sono un ottimo strumento e vanno sfruttati", osserva il leader dei giovani industriali abruzzesi.

Se è vero che, anche in Abruzzo, si intravedono i primi segnali di ripresa, secondo De Paulis per coglierli "è fondamentale che la politica sappia capire e valorizzare i valori aggiunti a disposizione sul territorio. I giovani abruzzesi - sottolinea l'esponente di Confindustria - oggi hanno enormi difficoltà: lo dimostrano la criticità nel trovare lavoro e la cosiddetta fuga dei cervelli. Bisogna creare una dignità nel lavoro, bisogna fermare le discriminazioni, soprattutto in termini contrattuali, altrimenti poi non possiamo meravigliarci se in tanti fuggono all'estero".

 

RECUPERARE I 'CERVELLI' ABRUZZESI IN FUGA

Altro tasto dolente, secondo De Paulis, è proprio la fuga dei cervelli. Anche in questo caso il territorio potrebbe sfruttare il fenomeno a suo vantaggio, ma servono provvedimenti mirati.

"La globalizzazione ha creato nuove competitività, ma ha anche abbattuto delle barriere e i giovani in questo percorso hanno un ruolo fondamentale. Bisognerebbe studiare sistemi per il recupero dei cervelli fuggiti all'estero, alcune regioni lo stanno già facendo. Dovremmo stimolarli a tornare con le competenze che hanno acquisito fuori", dice il presidente dei Giovani imprenditori.

Insomma "tutto si può migliorare ma le proposte ci sono e sono valide, ed è interessante che degli spunti buoni arrivino proprio dalla Chiesa, che oggi si muove in una direzione propositiva".

 

LA CHIESA FA DA SPONDA AI SINDACATI

Un plauso arriva anche dai sindacati. Il segretario della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, sottolinea che "i temi che la Cei porta avanti sono anche quelli che porta avanti il sindacato confederale italiano e si tratta di argomenti fondamentali: dire che quelle proposte sono risolutive per tutti i problemi attuali è troppo, ma sicuramente vanno nella direzione giusta per arrivare alla soluzione".

In Abruzzo, come nel resto d'Italia, continuano ad aumentare i contratti a termine, con la conseguente impennata del precariato, e cresce in continuazione il dato sulla disoccupazione giovanile. Strumenti risolutivi sono quindi indispensabili, ma i dubbi riguardano la capacità della politica di ascoltare le proposte.

"La Chiesa, che rappresenta un pezzo cospicuo di società, sicuramente ci dà una mano e fa da sponda - sottolinea Lombardo - Porta all'attenzione del Governo e dell'Europa temi reali, che, però, rischiano di rimanere nel dibattito degli addetti ai lavori. Se c'è la volontà politica si possono e si dovrebbero attuare quelle proposte, ma il piano del livello politico sui temi del mondo del lavoro è molto inclinato, non guarda a queste proposte così come non ha guardato a quelle del sindacato italiano", dice, facendo, tra gli altri, l'esempio del Jobs Act.

Da segretario regionale di un sindacato laico, quale è la Uil, Lombardo conclude ribadendo la sua soddisfazione per l'intervento della Cei, perché "nella situazione economica in cui ci troviamo è ben accetto il contributo di tutti ed è importante saper fare squadra".

 

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