La silenziosa resistenza dei vini e degli amici (veri)

Le amicizie quelle vere sono resistenti. Reggono le distanze, lo scorrere del tempo e le mancanze, da qualsiasi parte esse arrivino. Riescono a restare in piedi e senza rinnegarle, sopportare anche quelle assenze “colpose” che la vita ci impone. Perché l'amore, che sia anche quello amicale, è una forma di accettazione senza sforzo che ci regaliamo.

Così mi capita periodicamente di celebrare il rituale della cena con le “amiche sposate”, che per una serie di ragioni, è piuttosto difficile che abbia una cadenza che sia inferiore al mese.

Stavolta di amica sposata ce n'era una, ma c'era chi inaugurava casa. Il menù era veramente semplice ma gustoso e quindi sarebbe stato necessario un vino non troppo complesso, ma altrettanto piacevole e confortante. Era prevista della carne e un buon rosso sarebbe calzato a pennello.

La bottiglia, da una delle più note cantine abruzzesi, era di quelle che puoi bere senza timori d'essere tradito, come avviene appunto con una confidenza fatta ad un amico. Il liquido di un rosso rubino ha subito liberato la sua forza nel bicchiere, all'inizio sembrava “scalpitasse”, ma poi qualche minuto dopo ha trovato la sua pace e si è aperto liberando un intenso bouquet di profumi di rose e frutta rossa. Si è sentita tutta la forza del vitigno, il Montepulciano d'Abruzzo, che in questo caso è vinificato in purezza e che, il passaggio seppur breve in botti di Slavonia, ha un po' levigato. Il gusto al palato è morbido ed avvolgente e la forza intensa dei tannini è stata “domata” dal legno che ne ha arricchito i profumi di una piccante speziatura.

Questo vino, nella nostra semplice serata fra donne, accompagnava un tagliere di salumi e formaggi, carne alla piastra e delle patate al forno. Ovviamente a tratti dominava sul cibo, ma era una piacevole concessione che rientrava immediatamente con il boccone più succulento.

Sono certa che avrebbe accompagnato altrettanto bene del coniglio alla cacciatora, o della faraona al forno con erbe aromatiche, insomma mi ha fatto ricordare un po' la cucina saporita delle mamme che fanno cuocere ben bene le carni, riuscendo sempre a tarare il momento esatto per la cottura perfetta.

All'assaggio è abbastanza semplice capire che questo vino viene da una terra che vede molto sole, perché sia nel colore che nel gusto, c'è una vivace intensità, proprio come nelle tinte delle colline d'estate e, sarà perché la zona di provenienza la conosco discretamente bene, mi piace immaginare che le filari di vite guardino il mare.

Si tratta di Ilico 2015 di Illuminati Vini Montepulciano d'Abruzzo DOC, prodotto a Controguerra (Te), un vino relativamente giovane, che ha cioè, un potenziale ancora lungo di egregia resistenza al tempo, proprio come le amicizie nate con slanci di forte empatia. L'azienda, localizzata in un territorio a forte vocazione enologica, produce vini di alta qualità con evoluzioni ed affinamenti anche più importanti di quello assaggiato in questa occasione.

Mi riprometto quindi, altre serate di racconti e disquisizioni, altri amici nuovi o vecchi, e ancora la volontà di condividere e restare sempre piacevolmente “avvinati”.

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