Tra assoluzioni: così la sentenza di primo grado è stata stravolta dai giudici di secondo grado per la vicenda di maltrattamenti su giovani in un centro accoglienza migranti di Avezzano.
La Corte dell’Appello dell’Aquila ha assolto il professore universitario in pensione Carmine Bisceglie (74), all’epoca titolare della struttura “Marsica per noi”, e la dottoressa Benedetta Cerasani (40), reggente organizzativa, dalle accuse di maltrattamenti perché ‘il fatto non sussiste’, e Antonia La Vita (50), un’operatrice, dall’imputazione di ingiuria, perché ‘il fatto non costituisce reato’.
Per i tre imputati ecco il non doversi procedere per estinzione dei reati per sopravvenuta prescrizione per le residue imputazioni, sempre di maltrattamenti, per le quali c’era stata condanna.
Sia a Bisceglie che alla Cerasani, in primo grado, era stata inflitta una pena di 2 anni e 7 mesi di reclusione, oltre all’interdizione temporanea dalla gestione dell’attività e al pagamento dei danni; l’operatrice era stata invece assolta dall’accusa di maltrattamenti e condannata a 2 mesi per ingiurie e percosse a sfondo razziale.
L’accusa in giudizio è stata rappresentata dal pubblico ministero Roberto Savelli. Secondo l’inquirente i minori erano stati obbligati a svolgere gratuitamente pulizie di bagni, corridoi e lavori di ogni tipo e nel caso in cui i giovani avessero rifiutato di eseguire gli ordini, i dirigenti della struttura li avrebbero puniti impedendo loro di telefonare e di tornare a casa.
Il difensore dei tre imputati, Pasquale Milo, al termine del giudizio in appello, ha riferito di essere stato sempre convinto dell’innocenza dei suoi assistiti. “ Anche in primo grado mi sono battuto per dimostrare, prove alla mano, la loro estraneità – ha spiega l’avvocato -. Sono soddisfatto del verdetto di secondo grado che ha fatto giustizia su una vicenda che ha segnato la vita di persone rispettabili. C’è stata assoluzione su alcuni casi e questo fa capire che anche sul non luogo a procedere per avvenuta prescrizione per gli altri casi, ci sarebbero stati ampi margini per altri scagionamenti – conclude – Ci riserviamo altri approfondimenti alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza, che avverrà entro 90 giorni” – ha concluso il legale.
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