Corea del Nord: attacco statunitense non neutralizzerebbe le capacità nucleari di Pyongyang

Seul. Un attacco militare preventivo delle Forze armate statunitensi al regime nordcoreano non sarebbe in grado di neutralizzare per intero le capacità balistiche e nucleari di Pyongyang. Lo ha dichiarato l’esperto Michael Green, vicepresidente per l‘Asia del Center for Strategic and International Studies, in una intervista concessa alla stampa sudcoreana.

Green ha avvertito che “un attacco militare preventivo non distruggerebbe per intero le capacità della Corea del Nord, e rischierebbe di innescare una guerra che infiammerebbe la Corea del Sud e il Giappone e potrebbe causare milioni di vittime”. Green, che ha servito come direttore per gli affari asiatici del Consiglio di sicurezza Usa durante la presidenza di George W. Bush, sostiene che un attacco preventivo al regime nordcoreano “rappresenterebbe una minaccia anche per gli Stati Uniti, perché anche senza missili balistici la Corea del Nord può trasferire armi nucleari a gruppi terroristici”. Del resto, ha detto Green, la via diplomatica appare a sua volta non risolutiva, dato che Pyongyang già in passato ha violato gli accordi. “Non dovremmo interrompere le sanzioni o le esercitazioni militari per avviare un dialogo con Pyongyang, perché ciò dimostrerebbe che la Corea del Nord non deve pagare alcun costo per il cammino che ha intrapreso”. Washington dovrebbe piuttosto “ristabilire la propria deterrenza e credibilità, se vuole avere una qualunque possibilità diplomatica a medio e lungo termine”. Proprio nel lungo termine, ha aggiunto l’esperto, è necessario convincere la Cina ad esercitare su Pyongyang tutta l’influenza di cui è capace. “Se mantenessero la pressione sanzionatoria, i cinesi sarebbero efficaci nel mutare gradualmente i calcoli di Pyongyang”, ha dichiarato Green, ad esempio limitando drasticamente la capacità del regime nordcoreano di ottenere materiali e tecnologie a doppio uso necessari al progresso dei programmi balistico e nucleare.