Scatterà alle ore 10 in Consiglio regionale la discussione sul bilancio di previsione 2026–2028, uno dei passaggi politici più delicati dell’anno per la Regione Abruzzo. Dopo settimane di lavoro nelle commissioni e audizioni con enti e categorie, il documento finanziario approda in aula tra forti tensioni politiche e un confronto che si preannuncia acceso.
Il bilancio presentato dalla Giunta regionale guidata dal presidente Marco Marsilio si inserisce in un contesto complesso, segnato dalla necessità di garantire la copertura del disavanzo sanitario e di rispettare i vincoli di finanza pubblica. La manovra prevede scelte considerate “obbligate” dalla maggioranza, tra cui razionalizzazioni della spesa, rimodulazioni dei fondi e il ricorso a nuovi strumenti finanziari per assicurare la tenuta dei conti regionali.
Già nelle ore precedenti all’avvio della seduta non sono mancate le critiche delle opposizioni. Il Patto per l’Abruzzo parla di un bilancio privo di visione e incapace di rispondere alle reali esigenze dei territori, mentre il Partito Democratico denuncia tagli a cultura e servizi. Il Movimento 5 Stelle punta il dito sull’assenza di risorse per l’edilizia residenziale pubblica e per le politiche abitative rivolte alle fasce più fragili.
Dal fronte della maggioranza, invece, si difende l’impianto della manovra, ritenuta necessaria per evitare l’esercizio provvisorio e garantire stabilità finanziaria alla Regione nei prossimi tre anni. L’assessore al Bilancio ha ribadito come le scelte adottate siano il risultato di un equilibrio complesso tra obblighi normativi e priorità politiche.
Il dibattito entrerà nel vivo nelle prossime ore con l’esame degli articoli e degli emendamenti. L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva entro la fine dell’anno, per consentire alla Regione di iniziare il 2026 con un quadro finanziario pienamente operativo.




