Riparazioni a carico dei disabili: in Abruzzo esplode la protesta



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
04/12/2025 alle ore 08:23



 Abruzzo scoppia una polemica che stride pesantemente con il senso della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Con l’approvazione del nuovo tariffario regionale – aggiornato dopo 26 anni – centinaia di cittadini con grave disabilità si ritrovano infatti a dover sostenere di tasca propria i costi di riparazione delle carrozzine e dei loro componenti. «Una mannaia sulla libertà di movimento, che aggrava condizioni già segnate da ostacoli quotidiani» denunciano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale Cgil per le politiche sulla disabilità, Claudio Ferrante. Il sindacato chiede al presidente Marco Marsilio e all’assessora alla Sanità Nicoletta Verì di ripristinare immediatamente la copertura economica e convocare le parti sociali.

Il 3 dicembre, istituito dall’Onu nel 1992, richiama l’impegno globale per diritti e inclusione. «Quest’anno il tema è l’inclusione come motore del progresso sociale» ricordano i rappresentanti Cgil. «Ma in Abruzzo accade l’opposto: le persone con disabilità rischiano di restare confinate in casa per colpa di decisioni amministrative». Con il nuovo nomenclatore tariffario la Regione non garantisce più le spese per riparazioni e sostituzioni degli ausili: motori, joystick, ruote e perfino batterie vengono così interamente a carico dei cittadini, con costi spesso proibitivi per chi vive con pensioni minime.

A complicare il quadro ci sono le tariffe ritenute troppo basse per coprire i costi dei centri che producono e distribuiscono gli ausili. «Il risultato» afferma la Cgil «è una riduzione dei servizi, minore personalizzazione e richieste di contributi economici alle famiglie». Le conseguenze non sono solo economiche: un guasto non riparato significa immobilità, perdita di autonomia e isolamento, soprattutto nelle aree interne già penalizzate dalla carenza di servizi territoriali.

Il tema era stato affrontato anche dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che a giugno aveva ribadito che nessuna compartecipazione dovrebbe essere richiesta agli assistiti per riparazioni o sostituzioni, e che eventuali richieste derivano da un’applicazione scorretta delle norme. «Parliamo di diritti costituzionali e livelli essenziali di assistenza» sottolineano Ranieri e Ferrante.

La Cgil chiede un incontro urgente e avverte: senza una soluzione immediata sarà pronta alla mobilitazione, «perché non si può accettare che il 3 dicembre, giorno dedicato alla dignità, diventi in Abruzzo simbolo di arretramento dei diritti».