Ornella Vanoni, tra memoria autentica e spettacolo superfluo



di Elisa Leuzzo
Categoria: Editoriale
24/11/2025 alle ore 23:33



Parlare di Ornella Vanoni oggi è doveroso. È un’icona della musica italiana, una donna che ha attraversato decenni di cultura lasciando ovunque un’impronta riconoscibile, fatta di ironia, eleganza, fragilità e verità. Ma proprio per questo, per la sua grandezza e la sua storia, è altrettanto doveroso chiedersi come ne stiamo parlando.
Fabio Fazio, portandola a Che Tempo Che Fa, ci ha consegnato una Vanoni genuina, sincera, luminosa nella sua umanità. È riuscito a mostrarci chi era davvero Ornella: una donna libera, brillante, a tratti spiazzante, sempre autentica. Un ricordo pulito, affettuoso, rispettoso.
Eppure, nelle ultime ore, molti programmi stanno scegliendo una strada diversa. Si parla di lei con toni enfatici, spesso caricati, come se raccontarne la grandezza non fosse abbastanza. C’è chi rovista nel passato alla ricerca di episodi marginali, come qualche apparizione in tv in cui era alticcia, quasi fossero questi i momenti più rappresentativi della sua vita. Sono dettagli che non aggiungono nulla, non spiegano nulla e soprattutto non la onorano. Vengono tirati fuori per fare audience, per “riempire” un servizio, per costruire una narrazione sensazionalistica che non le appartiene.
Ornella Vanoni non ha bisogno di questo. Non ne ha mai avuto.
La sua eredità culturale e artistica è già enorme, ed è fatta di musica, interviste memorabili, irriverenza intelligente, sensibilità. È questo che dovrebbe restare. È questo che basta. È questo che vale.
Il resto è solo rumore di fondo: un rumore che sarebbe meglio evitare, se davvero il nostro obiettivo è ricordarla e non utilizzarla.