La mancata bonifica della discarica di Villa Carmine torna al centro dell’attenzione giudiziaria. Il Tg3 ha reso noto che il vicepresidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente (Lega), il consigliere regionale Nicola Campitelli (FdI), il commissario dell’Arap Mario Battaglia e alcuni funzionari regionali e dell’ente sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati.
L’inchiesta, coordinata dal pm Andrea Di Giovanni della Procura di Pescara, riguarda l’omessa bonifica dell’impianto dismesso dal 1996, dove si trovano ancora circa 300mila metri cubi di rifiuti a ridosso del fiume Saline, in un’area soggetta a rischio esondazione.
Questa mattina, alle 10:30, la Guardia costiera di Montesilvano e Pescara ha posto sotto sequestro l’intero sito. I militari, durante i monitoraggi ambientali, avevano individuato chiazze scure e maleodoranti nel letto del fiume, riconducibili al percolato proveniente dalla discarica.
Secondo gli accertamenti condotti nell’ultimo anno con il supporto dell’Arpa Abruzzo, nonostante il sequestro del 2016 e le prescrizioni successive, l’area non sarebbe mai stata messa in sicurezza, permettendo la dispersione del percolato nel sottosuolo e nelle acque del Saline. Sono in corso ulteriori verifiche sugli eventuali danni ambientali e sanitari.
Il presidente della Regione Marco Marsilio (FdI) esprime sorpresa per l’indagine e difende l’operato della Giunta: “Questa Amministrazione non è rimasta inattiva. Abbiamo rifinanziato un vecchio progetto insufficiente e completato la progettazione della bonifica. La gara d’appalto è pronta alla pubblicazione”.
Marsilio ricorda anche i lavori avviati a marzo dall’Arap per l’adeguamento dell’impianto di pompaggio e smaltimento delle acque sotterranee, “segno evidente che non c’è abbandono”.
Il governatore ribadisce fiducia nella magistratura e auspica tempi rapidi per evitare che il sequestro ritardi l’avvio dell’intervento atteso da decenni.
Il vicepresidente Imprudente si dice “stupito ma sereno”, dichiarando la propria completa estraneità alle ipotesi di reato e confidando nell’esito delle indagini.