Montesilvano rilancia la sfida di "Nuova Pescara"


Presentato il Comitato cittadino di Montesilvano. Severini: «Anni persi tra burocrazia e interessi di parte»


di Jacopo D'Andreamatteo
Categoria: ABRUZZO
29/10/2025 alle ore 10:06



È stato presentato nella sala consiliare del Comune di Montesilvano il nuovo Comitato di Montesilvano per la Nuova Pescara, organismo nato in coordinamento con il comitato di Spoltore e promosso dall’Associazione Nuova Pescara. L’obiettivo dichiarato è quello di dare piena attuazione al referendum popolare del 2014, che aveva sancito la fusione dei tre comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore in un’unica città di circa 200.000 abitanti.

Il presidente Ermanno Falco ha definito il nuovo comitato «trasversale ai partiti», con il compito di «restituire voce alla volontà popolare, rimasta inascoltata per oltre dieci anni», e di promuovere la nascita di una “grande città del medio Adriatico”, considerata una necessità strategica e infrastrutturale per l’intero Abruzzo e per la sua proiezione europea.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti i membri del direttivo, che hanno affrontato i diversi aspetti organizzativi, amministrativi e identitari del nuovo ente, la cui istituzione è fissata – salvo ulteriori rinvii – al 1° gennaio 2027.

L’avv. Domenico Di Carlo ha ribadito la necessità di rispettare tale data, eliminando dal futuro Statuto comunale «la farraginosa struttura dei municipi», considerata un ostacolo all’efficienza e un “poltronificio” da superare in nome della razionalizzazione dei costi e del miglioramento dei servizi.

A sottolineare il danno economico dei ritardi è stato l’avv. Luigi Spina, portavoce del comitato di Spoltore, secondo il quale la mancata fusione ha comportato la perdita di oltre 150 milioni di euro di fondi PNRR e l’inerzia rispetto a ulteriori 105 milioni del fondo nazionale D’Alfonso destinati proprio alla fusione delle città.

La dott.ssa Miriam Severini, già dirigente amministrativa del Comune di Pescara, ha espresso un giudizio severo sul lavoro delle precedenti commissioni di fondazione, «che hanno impiegato anni e risorse pubbliche senza riuscire a dare una forma organizzata alla città che, di fatto, già esiste attraverso le relazioni economiche e sociali del territorio».

L’avv. Vittorio Iovine ha richiamato la crescente «rabbia e insoddisfazione dei cittadini per l’inadeguatezza della politica», ribadendo che «Nuova Pescara esiste già: bisogna solo governarla».

L’ing. Mauro De Flaviis ha messo in guardia contro ulteriori rinvii, sostenendo che lo Statuto e la struttura organizzativa potranno essere rivisti anche dopo la fusione, mentre l’arch. Giuseppe Di Giampietro ha insistito sulla necessità di avviare sin da ora un percorso di pianificazione urbana partecipata, capace di dare identità alla futura città attraverso scelte condivise su urbanistica, mobilità, ambiente e servizi.

Infine, Fiammetta Trisi ha ricordato il dibattito pubblico del 2014, sottolineando come «sarebbe offensivo sostenere che i cittadini non avessero compreso il significato del loro voto».

Il presidente Falco ha annunciato un prossimo incontro pubblico, aperto anche ai rappresentanti politici e ai portatori d’interesse, per avviare un confronto concreto sulle linee guida della pianificazione della nuova città.

Intervista a Miriam Severini
Già dirigente amministrativa del Comune di Pescara, Miriam Severini fa parte del Direttivo dell’Associazione Comitato di Montesilvano per la Nuova Pescara. Con una lunga esperienza nella pubblica amministrazione, Severini richiama l’urgenza di superare gli ostacoli burocratici e politici che per anni hanno frenato il processo di unificazione, rivendicando un approccio concreto e una visione moderna della città metropolitana che verrà.
Lei ha parlato di anni di lavoro e risorse spese senza risultati concreti: quali errori amministrativi o politici hanno, secondo lei, rallentato la realizzazione di Nuova Pescara?
«Anni di lavoro e di confronti inutili, condotti con il retropensiero di chi, in cuor suo, pensa che “tanto non si farà mai”. È prevalsa la tutela del proprio orto, dei propri incarichi, e una totale assenza di lungimiranza».
Da ex dirigente del Comune di Pescara, quali interventi considera prioritari per rendere operativa la fusione entro il 1° gennaio 2027?
«È fondamentale cominciare a lavorare da subito alla fusione dei servizi amministrativi e alle politiche sociali, ma ancora di più occorre pensare a un territorio unico dal punto di vista urbanistico. Le strade non devono più interrompersi ai confini comunali, l’assistenza e la tutela delle persone vanno gestite in modo unitario, i servizi demografici devono essere organizzati per una popolazione di circa duecentocinquantamila abitanti, e la polizia locale non può più arretrare davanti a un confine».
Lei ha detto che “la città nuova esiste già, nei fatti”: in che modo i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore vivono già oggi come un’unica comunità?
«Vede, io abito sulla Strada Parco, quasi al confine con Pescara. Spesso attraverso quel confine a piedi o in macchina, ma non penso certo di aver cambiato territorio. Faccio la spesa indifferentemente nei negozi di Pescara, di Montesilvano e anche di Spoltore; il mio medico di base risiede a Pescara... Devo continuare? Mi spieghi quale sarebbe la differenza».