Borse di studio e mozioni: dall'università un varco verso la pace



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
25/09/2025 alle ore 08:26



Dall’Abruzzo arriva un segnale che parla di dialogo e di futuro. In questi giorni due dei principali atenei della regione, l’Università di Teramo e l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, hanno approvato iniziative che guardano alla Palestina e alla tutela dei diritti fondamentali.

A Teramo il Senato Accademico ha deciso di aprire le porte a Omar Mansour, giovane palestinese della Striscia di Gaza, istituendo per lui una borsa di studio che gli permetterà di iscriversi al corso di laurea in Biotecnologie. Una scelta che non si limita al gesto simbolico, ma che diventa accoglienza concreta: offrire a un ragazzo la possibilità di continuare a studiare nonostante la guerra. La mozione approvata nello stesso giorno va nella stessa direzione, condannando le violazioni dei diritti umani e prevedendo l’attivazione di corridoi universitari per altri studenti palestinesi.

Anche la “d’Annunzio” ha voluto dare il suo segnale, approvando all’unanimità una mozione che richiama la necessità di un cessate il fuoco e riafferma il ruolo dell’università come luogo non solo di formazione, ma anche di responsabilità morale. L’ateneo ha ricordato il proprio impegno nei programmi di ricerca e nei dottorati dedicati alla pace e al dialogo.

Così, dalle aule accademiche abruzzesi arriva un messaggio semplice e diretto: scegliere la pace significa difendere il diritto allo studio e proteggere il futuro delle nuove generazioni.