Il fronte largo di opposizione al centrodestra guidato da Marco Marsilio (FdI) torna domani pomeriggio a riunirsi in conclave a Capestrano (L’Aquila), nell’agriturismo di Alfonso D’Alfonso, coordinatore di Demos. A sei mesi dall’ultima assemblea nello stesso luogo, restano da sciogliere diversi nodi che pesano sulla compattezza della coalizione.
A convocare l’incontro è stato Luciano D’Amico, coordinatore del Patto per l’Abruzzo, ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente Tua, candidato presidente alle regionali 2024. L’invito è stato rivolto a consiglieri, parlamentari e segretari di partito, senza però un ordine del giorno.
Proprio sulla leadership di D’Amico si concentrano molte tensioni: ritenuto competente ma poco incisivo, accusato di scarsa capacità di traino e di posizioni troppo autonome, come sulla riforma elettorale e sui fondi a pioggia. A questo si aggiunge il malumore della base, che percepisce l’azione in Consiglio come poco efficace.
Le divisioni emergono anche su temi concreti: il progetto di estrazione di gas al lago di Bomba ha visto Azione schierarsi a favore, mentre Pd, M5s e Avs si sono uniti ai sindaci del territorio contrari. Anche sulla riforma elettorale voluta da Marsilio, l’opposizione appare spaccata: il Pd teme penalizzazioni per le aree interne, mentre D’Amico si è detto favorevole al collegio unico e ad altre semplificazioni.
Tema centrale dell’incontro sarà la sanità. Il capogruppo Pd Silvio Paolucci denuncia un deficit previsto di 92 milioni per il 2025 e un obbligo di accantonare 104 milioni l’anno fino al 2028, dopo l’aumento dell’addizionale Irpef. Una situazione che, avverte, rischia di portare l’Abruzzo a un nuovo commissariamento.