IL TALLONE D'ACHILLE- 27a puntata


Il ritorno al caos


di LiberalChic
Categoria: Tallone D'Achille
04/09/2025 alle ore 12:23



Cari concittadini teatini, l'estate è finita, non quella meteorologica, che forse ci regalerà ancora qualche sprazzo di sole, ma quella mentale.  

È finita la tregua, il momentaneo inganno di una città che, con metà dei suoi abitanti in vacanza, sembra quasi funzionare, è tempo di tornare alla normalità, ovvero il traffico, l'ansia da parcheggio, e la solita, deliziosa, frustrazione quotidiana. Settembre è il nostro "Capodanno" del caos, il momento in cui l'università riapre le sue porte e le scuole accendono i motori, o meglio, accendono i motori di 20.000 macchine che si riversano sul centro storico e sullo Scalo, trasformando il mito della mobilità in una triste, lentissima, realtà. 

Ma non temete, l'Amministrazione non è rimasta con le mani in mano, ci ha promesso un futuro di "mobilità sostenibile" e "progetti strategici".  

LE ORDINANZE 

Mentre la viabilità teatina entra nel suo coma stagionale, è bene ricordare che la Provincia di Chieti, con la sua abile gestione, ha predisposto un'altra serie di "capolavori" che rendono il quadro ancora più interessante. Tra luglio e agosto 2025, si sono succedute ordinanze di senso unico alternato e chiusure per lavori in varie strade del circondario. Dalla S.P. 174 "Luci" alla S.P. 165, i disagi per la manutenzione sono stati un'ottima scusa per limitare la circolazione. Il nostro Comune, invece, per non essere da meno, ha gestito a suo modo la viabilità urbana, concentrando i lavori più importanti in un'unica, geniale, mossa. 

La ciliegina sulla torta è stata la decisione, perfettamente sensata e a suo modo geniale, di spostare temporaneamente i bus del Terminalfino al 6 settembre 2025 per i lavori di riqualificazione, sì, il nostro Terminal bus, quel non-luogo di passaggio dove si concentrano i flussi di pendolari, è stato chiuso in piena estate, per poi riaprire in concomitanza con il picco di traffico del rientro.  

La motivazione, come riportato dall’Ordinanza n. 188 del 9 giugno 2025 del Comune di Chieti, è consentire l’avanzamento dei lavori di riqualificazione, che includono, udite udite, il ripristino della scala mobile, quella stessa scala mobile che avevamo celebrato nell'articolo precedente come un requiem in quattro atti. Il Comune di Chieti ha fatto un miracolo, è riuscito a far ripartire i lavori sospendendo  un servizio essenziale come il terminal dei bus. Con un tempismo invidiabile l’amministrazione aveva annunciato l'accelerazione dei lavori e la conclusione entro la fine del 2025, per carità, i bus si 

sposteranno temporaneamente in via Carlo Madonna, ma sospettiamo che con la fine delle vacanze e la riapertura di scuole e università, il "temporaneo" diventi un bel grattacapo per migliaia di pendolari. 

IL PIANO CHE NON C’E’ 

Il vero "tallone d'Achille" della nostra mobilità non sono le buche delle strade, ma la totale assenza di una visione strategica, un piano che, a ben guardare, non è mai esistito se non nella fantasia dei comunicati stampa. 

  • ● Il bus fantasma: l'unica arma a nostra disposizione contro la paralisi sono i bus della TUA, che, come ci dicono gli stessi utenti sul web, hanno orari da fantascienza. Su un forum, un utente commentava un disservizio di qualche mese fa così: "Un disservizio grave ed inconcepibile... il bus non ha effettuato la fermata lasciando a piedi diverse persone." A Chieti, il bus non è un mezzo di trasporto, ma un gioco a premi: se arriva, hai vinto!

  • ● Parcheggi di scambio... a che pro?: a cosa serve il parcheggio di interscambio del Terminal, se poi i bus da prendere non sono lì? 

Ma ogni "tallone d'Achille" non è solo un problema, ma l'assenza della sua soluzione. L'amministrazione, avrebbe potuto attingere a idee semplici, pratiche e già sperimentate in altre città. 

1. Il "Bicipedone" e la micro-mobilità 

Il problema: le nostre strade sono pensate solo per le auto. Non esistono ciclabili degne di questo nome e i marciapiedi sono spesso interrotti o impraticabili, questo scoraggia l'uso di mezzi alternativi, anche per brevi tragitti. 

La soluzione pratica: invece di investire milioni in opere sotterranee, il Comune avrebbe potuto impiegare i fondi per creare un vero e proprio "corridoio della mobilità sostenibile" che colleghi i due poli della città, Chieti Alta e Chieti Scalo, Brecciarola, e San Martino 

  • ● A Chieti Alta: lavori di riqualificazione dei marciapiedi, ampliamento delle piste ciclabili (anche condivise con le auto, come accade in molte città olandesi) e installazione di rastrelliere per biciclette e monopattini elettrici vicino a scuole e uffici.

  • ● A Chieti Scalo: creazione di una vera e propria ciclabile sicura lungo la zona universitaria e commerciale, con l'obiettivo di collegare le stazioni ferroviarie e il Campus. I fondi, come quelli del PNRR, che l'Abruzzo non riesce a spendere, sarebbero stati perfetti per questo scopo. Il nostro "tallone d'Achille" è proprio questa incapacità di guardare al futuro.

2. Il "Park&Ride" efficiente e a costo zero

 

Non servono nuovi parcheggi interrati che si allagano, ma una gestione intelligente di quelli che già abbiamo, l'obiettivo è quello di intercettare il traffico in periferia e non farlo arrivare in centro. 

  • ● Parcheggio di interscambio: a Chieti Scalo si potrebbe potenziare un’area di parcheggio nella zona industriale, rendendolo gratuito per i pendolari e garantendo un servizio navetta frequente (ogni 10 minuti, non ogni 40) verso il centro.

  • ● "Car pooling" incentivato:l'amministrazione, in collaborazione con l'Università "d'Annunzio" e le principali aziende, avrebbe potuto creare una piattaforma di "car pooling" dedicata a studenti e lavoratori. Per ogni passaggio condiviso, un piccolo bonus o uno sconto sui parcheggi comunali. Un'idea semplice, che non costa quasi nulla e ridurrebbe di molto il numero di auto in circolazione.

● Il "Pedibus" e il "Bike to School": un'idea così semplice e ovvia che, ovviamente, a Chieti nessuno ha mai pensato di attuare, si chiama "Pedibus", ovvero una sorta di "autobus a piedi" in cui i bambini vanno a scuola in gruppo, accompagnati da adulti volontari, seguendo un percorso prestabilito. E il suo cugino più evoluto, il "Bike to School", per i ragazzi più grandi. Ogni mattina, le strade di fronte alle scuole si trasformano in un'appendice della tangenziale. Genitori stressati, clacson che suonano, e una sosta selvaggia che sfida ogni legge della fisica e del buonsenso. Questo non solo crea ingorghi mostruosi, ma disincentiva l'autonomia dei più piccoli.

Il Comune avrebbe potuto lanciare un progetto pilota per le scuole elementari in centro, fornendo giubbotti catarifrangenti e garantendo la presenza di vigili urbani nei punti critici. Un'idea che ridurrebbe il traffico, promuoverebbe uno stile di vita più sano per i bambini e, soprattutto, libererebbe i genitori dall'incubo della doppia fila. Ma, a quanto pare, è più facile spostare un intero terminal di autobus che convincere i genitori a lasciare l'auto. 

 

 

Il problema non è che a Chieti si parcheggia in tripla fila o che gli autobus sono vecchi, ma che non esiste un'alternativa valida.  

La mobilità non è solo un problema di ingorghi, ma una questione di dignità, di economia e di futuro. E il nostro "tallone d'Achille" è che siamo talmente bravi a non risolvere nulla da aver trasformato l'inefficienza nell’arte della rassegnazione. 

Nel frattempo, se vi state chiedendo come arrivare in centro a settembre, la risposta è semplice, con fede e un po' di fortuna. Forse, in un futuro non troppo lontano, potremo assistere all'inaugurazione di qualcosa, magari l'acquario sotterraneo di Piazza Garibaldi, con i pesci che prendono la scala mobile per salire in superficie. 

Saluti dal Vs #LiberalChic, dove la satira non è una scelta, ma l'unica via per raccontare la verità!