Superbonus: scoperta maxi truffa da oltre 24 milioni a Teramo


La Guardia di Finanza ha fatto emergere una colossale truffa ai danni dello Stato



Categoria: ABRUZZO
23/07/2025 alle ore 12:23



Un’operazione della Guardia di Finanza ha fatto emergere una colossale truffa ai danni dello Stato nel settore dei bonus edilizi. Il danno stimato? Oltre 24,6 milioni di euro in crediti d’imposta fittizi, generati grazie a una società “fantasma” e una rete ben organizzata di falsificazioni.

Professionisti e società “cartiera” al centro dello scandalo
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Teramo e condotte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Roseto degli Abruzzi, hanno portato alla denuncia di tre persone – tra cui due esperti contabili – e alla segnalazione di una società per responsabilità amministrativa, ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il cuore della frode era una società “cartiera”, formalmente operativa ma priva di dipendenti, mezzi e sede. Utilizzando tale soggetto fittizio, gli indagati avrebbero simulato lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico, legati al Superbonus 110% e al Sismabonus, con lo scopo di ottenere crediti d’imposta inesistenti.

Il trucco: duplicare i lavori veri
Il meccanismo era tanto semplice quanto ingegnoso: venivano falsificati i documenti tecnici e fiscali relativi a cantieri realmente svolti da altre aziende – completamente estranee alla frode – sostituendo il nome dell’impresa esecutrice con quello della società “cartiera”. A rendere credibile il tutto, visti di conformità rilasciati senza adeguati controlli, sfruttando l’apparente regolarità delle pratiche. Il risultato? Crediti d’imposta duplicati, uno reale (quello dovuto all’impresa legittima) e uno del tutto fittizio, generato ad arte.

Quasi metà dei crediti già ceduti
Dei 24,6 milioni di euro di crediti fantasma generati, oltre 11,2 milioni sono stati già ceduti a terzi in buona fede, fruttando agli indagati un notevole profitto illecito. Solo il rapido intervento della Guardia di Finanza ha impedito la monetizzazione anche della parte restante (circa 13,3 milioni di euro), evitando un ulteriore danno all’Erario. Il GIP di Teramo, su richiesta della Procura, ha disposto un sequestro preventivo dei crediti fittizi, per un valore pari all’intero importo fraudolento. L’operazione conferma l’impegno delle Fiamme Gialle nella tutela della legalità fiscale e del corretto utilizzo delle risorse pubbliche. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari: pertanto, nei confronti degli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.