La Fondazione Einaudi rilancia l'immunità parlamentare: presentata proposta di legge in Cassazione



di Redazione
Categoria: ITALIA
17/07/2025 alle ore 08:53



Un ritorno alle origini della Costituzione per difendere la centralità del Parlamento e l’equilibrio tra i poteri dello Stato. Con questa motivazione la Fondazione Luigi Einaudi, affiancata dai Radicali Italiani, dal magazine L’Europeista e da una rete di movimenti civici, ha depositato martedì presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per reintrodurre l’immunità parlamentare nella sua formulazione originaria, così com’era prevista prima della riforma del 1993 seguita all’ondata di Tangentopoli.

L’iniziativa mira a ripristinare integralmente l’articolo 68 della Costituzione, nella sua versione antecedente alla revisione, che subordinava ogni limitazione della libertà personale dei parlamentari all’autorizzazione della Camera di appartenenza.

«Quello che oggi iniziamo è per noi innanzitutto una battaglia culturale», ha dichiarato il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto. «I padri costituenti vollero l’articolo 68 per garantire che il Parlamento potesse esercitare liberamente le proprie funzioni, non per proteggere amici o colleghi. Siamo convinti che in tempi brevi raggiungeremo l’obiettivo delle 50.000 firme necessarie per portare la proposta all’esame delle Camere».

All’atto formale in Cassazione erano presenti, oltre a Benedetto, anche numerosi promotori dell’iniziativa, tra cui Andrea Cangini, Matteo Hallissey, Angelica Albi, Filippo Blengino, Sergio Boccadutri, Stefano Capponi, Lucrezia Conti, Andrea Davola, Piercamillo Falasca, Nicola Galati, Andrea Germanà, Alberto Marchetti, Carmelo Palma, Bianca Piscolla, Emanuela Pistoia e Pietro Zanardi.

Particolarmente incisivo l’intervento del segretario generale della Fondazione, Andrea Cangini, che ha definito l’abrogazione dell’immunità parlamentare nel 1993 come «un atto di pura vigliaccheria politica», compiuto nel tentativo – fallito – di placare l’antipolitica e le procure del tempo. «Reintrodurre l’immunità significa oggi difendere la libertà e la funzionalità del Parlamento. Un eventuale referendum sarebbe l’occasione per un confronto profondo nel Paese sul valore delle istituzioni, troppo spesso svilite da un ceto politico che non ha più né l’orgoglio né il coraggio di difenderle».

La proposta si inserisce nel solco di una più ampia riflessione sulla separazione dei poteri, tema tornato di stringente attualità. Dal 1° agosto i promotori avvieranno la raccolta firme su tutto il territorio nazionale, anche con l'aiuto della nuova modalità offerta dalla recente normativa che consente con lo spid di firmare comodamente da casa.